domenica 18 ottobre 2009

Saccaland Campigo

No, non si tratta di un nuovo parco giochi e il saccone che intendono installare in via Alture non è un gioco gonfiabile per bambini, bensì un impianto di stoccaggio che dovrebbe contenere ben 4.000 mc (pari al volume di 20 appartamenti) di liquame derivante dalla porcilaia di proprietà della ditta Cerchiara di Salvatronda. Molti si chiedono: ma perché vogliono installare questa sacca proprio a Campigo? La risposta non è semplice anche perché un motivo razionalmente valido non c’è.
- Innanzitutto il liquame viene prodotto a Salvatronda e poi si rende necessario trasportarlo a Campigo con alcune migliaia di autobotti all’anno che lasceranno una scia maleodorante oltre che a gravare ulteriormente su un traffico che già penalizza la frazione. - Il liquame dovrà poi essere asperso nei terreni circostanti con conseguenti problemi di inquinamento del terreno e della falda sottostante.
- Noi che abitiamo a Campigo da molti anni sappiamo benissimo che in quell’area esisteva una cava che forniva l’argilla alla vicina fornace. Dopo il suo esaurimento la cava è stata utilizzata come discarica e lì si trova sepolto
un pò di tutto, dalle macerie derivanti dalla ristrutturazione della Simmel, ad amianto, a prodotti non ben identificati che venivano portati nottetempo; chissà cos’altro potrebbe trovare l’ARPAV se solo iniziasse a fare dei carotaggi!
- La zona è definita nel Piano regolatore come area di risorgive, infatti si trova l’acqua a meno di un metro dal piano campagna e nel periodo autunnale addirittura affiora. è chiaro che qualsiasi perdita di liquame si riverserebbe nella falda con conseguenze per gli abitanti di Campigo e Resana. Quest’area oltre che dal piano regolatore è definita vulnerabile anche nel documento preliminare del PAT (Piano di assetto del territorio) e per questo motivo non è possibile eseguire alcuna movimentazione di terra, erigere recinzioni e svolgere attività.
- La porcilaia di Salvatronda è dimensionata per un numero maggiore di capi rispetto all’attuale; se la sacca di 4.000 mc non fosse sufficiente si potrebbe pensare ad un secondo contenitore e così via ??? Campigo sarebbe veramente votata a diventare la “terra delle sacche” !
Da quanto sopra esposto risulta chiaro che Campigo da quest’operazione non trae vantaggi, ne’ economici ne’ occupazionali; certamente ne ricava un danno ambientale e viene toccata la qualità della vita degli abitanti. Purtroppo l’Amministrazione Comunale sembra non dare troppo peso a queste considerazioni e ancor meno alla petizione firmata da quasi 2.000 abitanti di Campigo che chiedono a gran voce che questo progetto venga bocciato. Addirittura, come risulta dall’articolo apparso sull’ultimo numero di “Castelfranco informa” distribuito in
questi giorni alle famiglie della nostra città, il capogruppo della maggioranza Renato Tesser afferma in modo sconcertante che la protesta dei cittadini di Campigo è stata organizzata per colpire “Vivere Castelfranco” e attacca direttamente il Pd che sarebbe a suo dire il maggior responsabile se non il principale artefice della messa in scena. è certamente una affermazione offensiva nei confronti dei cittadini che hanno evidenziato, con la loro partecipazione alle varie iniziative promosse dall’Associazione frazionale molto attiva e attenta, una forte preoccupazione per loro stessi e per il futuro della frazione. Purtroppo situazioni simili a questa potrebbero verifichersi in altre parti del territorio, una normativa europea prevede infatti nuove regole per lo stoccaggio e lo spandimento dei liquami. è impensabile che queste sacche possano avere una distribuzione casuale, forse l’Amministrazione comunale deve pensare per Castelfranco V. ad un piano così come è stato fatto a suo tempo per le antenne. La collocazione di impianti che possono arrecare danni, radiazioni, inquinamento e disturbo ai cittadini va studiata con grande responsabilità e sensibilità.

Sandro Faleschini

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