venerdì 24 settembre 2010

Convocazione del Consiglio Comunale 27 9 2010

Convocazione del Consiglio Comunale in Sessione Straordinaria - Seduta pubblica - 1^
convocazione.

Lunedì 27 settembre 2010, alle ore 20,45,

OdG:

1. Comunicazioni del Sindaco;
2. Interpellanza presentata dai Consiglieri Baldassa M. del ''Partito Democratico-Lista Sartor'', Basso F. del ''PDL'' e Didonè G. della ''Lega Nord - Liga Veneta'' in ordine ad interventi costruttivi per stoccaggio liquami zootecnici in zona E2.3;
3. Interpellanza presentata dal Consigliere Beltramello Claudio del gruppo consiliare ''Partito Democratico - Lista Sartor'' in merito agli aumenti tariffari dell'A.T.S. per gli allacciamenti alla rete idrica dell'acquedotto;
4. Interrogazione urgente presentata dal Consigliere Stocco Loris del gruppo consiliare ''Vivere Castelfranco'' in merito al cimitero di Treville-S.Andrea OM;
5. Interpellanza presentata dal Consigliere Sartoretto Sebastiano del gruppo consiliare ''Partito Democratico - Lista Sartor'' in merito alla questione relativa al ponte di via Avenale;
6. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e verifica degli equilibri di bilancio (art. 193 del D. Lgs. 18/08/2000 n. 267);
7. Variante parziale al P.R.G. per correzione di errori cartografici per la Z.T.O. D2.2 ad est di via dei Faggi ai sensi dell'art. 50 della Legge Regionale 61/1985 – Approvazione;
8. Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari allegato al bilancio di previsione. Approvazione variante parziale PRG ai sensi dell'art. 50 della L.R. 61/85;
9. Indirizzi generali di governo per il quinquennio amministrativo 2010-2015;
10. O.d.g. in merito a “Petizione popolare del 26/7/10 relativa all'ampliamento dell'orario di apertura della biblioteca e alla predisposizione del servizio wi-fi nell'area della stessa - Determinazioni conseguenti", presentato da Cons. Sartoretto S. ed altri.

Interpellanza liquami Campigo

Al Sig. Sindaco

del Comune di Castelfranco Veneto



INTERPELLANZA


I sottoscritti consiglieri comunali Baldassa Michele, appartenente al gruppo consiliare “Partito Democratico – Lista Sartor”, Basso Fiorenzo, appartenente al gruppo consiliare “Popolo delle libertà” e Didonè Gianluca, appartenente al gruppo consiliare “Lega Nord – Liga Veneta”,

PREMESSO

- che nella primavera dello scorso anno una società esercitante l’attività di allevamento, avente una unità operativa in Castelfranco Veneto, Via Cerchiara, aveva richiesto l'autorizzazione a realizzare un impianto di stoccaggio dei liquami prodotti dalla citata attività in un terreno dalla stessa condotto in affitto sito in Via Resana a Campigo di Castelfranco Veneto, mediante l’installazione di una sacca in materiale plastico delle dimensioni di m. 30 x 50 m. e capace di contenere circa 4000 metri cubi di materiale;

- che il sito citato, individuato dalla società, risulta avere notevoli problematiche ambientali, in quanto: insiste in zona di risorgiva (individuata con classe E2.3 dal Piano Regolatore Generale); risulta carente dello strato argilloso impermeabile in quanto oggetto, in passato, di attività di escavazione da parte di una fornace e risulta di circa un metro al di sotto del piano campagna, tale da essere per buona parte ricoperto di acqua per lungo tempo durante l’anno; è contiguo a numerose abitazioni e vicino al centro stesso della frazione di Campigo; necessiterebbe di diversi collegamenti quotidiani tra il sito di produzione dei liquami e lo stoccaggio, prima per l’immagazzinamento e poi per lo svuotamento e la dispersione nei terreni, tali da interferire in una viabilità inadeguata e già compromessa anche per la presenza di un sito artigianale e logistico nelle immediate vicinanze;

- che la stessa Ulss n. 13 aveva dato il suo parere contrario all’installazione dell’impianto nel sito individuato dalla società;

- che, accettate la fondata preoccupazione e la determinata opposizione all’insediamento da parte della comunità locale, la quale, supportata in questo Consiglio comunale anche dai gruppi di opposizione, in pochi giorni ha, tra le altre manifestazioni, raccolto 1.800 firme di concittadini, il Consiglio comunale, nella seduta del 19 ottobre 2009 ha deliberato di adottare una Variante parziale alle Norme di attuazione del vigente P.R.G., secondo cui “Tutti gli interventi costruttivi per attività accessorie di deposito liquami connesse agli allevamenti esistenti, quali la nuova costruzione o modifica sostanziale di concimaie, vasche aperte o chiuse, sacche od altre pertinenze di deposito effluenti zootecnici in genere, debbono essere realizzati all'interno dell'area su cui è sito l'impianto permanente dell'allevamento stesso” (art. 58.12 delle N.T.A.);

- che è attualmente in fase di approvazione il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Castelfranco Veneto, per il quale il termine di presentazione delle osservazioni scadrà il prossimo 21 agosto, che definisce l'area in oggetto “esondabile a ristagno idrico”, e a cui dovrà seguire il Piano degli Interventi,

tutto ciò premesso,

INTERPELLANO

il signor Sindaco per sapere se l'orientamento di questa Amministrazione comunale è quello di evitare che vengano effettuati interventi costruttivi come quelli citati in premessa nella zona agricola E2.3 “estensiva delle risorgive”, in ossequio alla delibera del Consiglio comunale del 19 ottobre 2009, anche impegnandosi, nelle opportune sedi, affinché i vincoli di tutela ambientale previsti dalla deliberazione del Consiglio comunale del 19 ottobre scorso non subiscano limitazioni e, anzi, possano trovare accoglimento nella nuova strumentazione urbanistica.


I sottoscritti chiedono che la presente interpellanza venga iscritta all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale.


Castelfranco Veneto, lì 17 luglio 2010.


Michele Baldassa

Fiorenzo Basso

Gianluca Didonè

O.d.g. petizione popolare wi-fi

Al Sig. Sindaco di Castelfranco Veneto

Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

I sottoscritti Consiglieri Comunali, Elena Magoga, Claudio Beltramello, Michele Baldassa, Alberto Sartor, Donata Sartor, Sebastiano Sartoretto, Dino Spaliviero chiedono che venga inserito all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, il seguente punto:
  • Petizione popolare presentata il 26 luglio 2010 relativa all’ampliamento dell’orario di apertura della Biblioteca Comunale e alla predisposizione del servizio wi-fi nell’area della stessa. Determinazioni conseguenti.

Castelfranco Veneto, 20/09/2010





Quartiere Avenale - interpellanza

Al Sig. Sindaco

del Comune di Castelfranco Veneto

INTERPELLANZA

Il sottoscritto Sebastiano Sartoretto, Consigliere Comunale appartenente al gruppo Consiliare del “Partito Democratico”- Lista Sartor, intende portare all’attenzione del Consiglio Comunale, al fine di ottenere una precisa risposta da parte di questa Amministrazione Comunale, la ben nota questione relativa al ponte di Via Avenale.

Riassumendo per tappe la questione: il sottoscritto fece una prima interpellanza in data 15 maggio 2007 andata in discussione in Consiglio Comunale il 7 giugno 2007. In quella sede il Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica assicuravano che si sarebbe trovata una soluzione viaria alternativa al ponte. La soluzione viaria con il ponte era stata approvata dalla maggioranza con la variante al Prg in data 3 febbraio 2007.

Effettivamente nel maggio del 2007 la ditta interessata all’intervento edilizio presenta al Comune un progetto che prevede una viabilità alternativa al ponte con ingresso carrabile in Via Monico e uscita lungo la circonvallazione (SR 53).

Detto progetto viene assentito con il permesso di costruire n° 298 del 12/09/2008.

Tutto quindi sembra risolto, ma in data 17 aprile 2009 il sottoscritto è costretto a depositare una seconda interpellanza in Consiglio Comunale perché sotto le mentite spoglie di un ponte provvisorio per l’attività di cantiere viene eseguito sull’Avenale un vero e proprio ponte in cemento armato, ancorché l’autorizzazione fosse per un ponte provvisorio.

Nuova discussione in Consiglio Comunale in data 30 aprile 2009 con l’Amministrazione che ribadisce trattarsi di un ponte provvisorio e successiva discussione in Consiglio comunale, convocato dai gruppi di minoranza, il 6 maggio 2009 presenti i Dirigenti del Settore Urbanistica Dott. Berto e del Settore Lavori pubblici Ing. Zuanelli in cui viene votata, all’unanimità, con delibera n° 43 del 6 maggio 2009 una risoluzione che impegna la Giunta ad adottare entro 6 mesi ogni Atto Amministrativo idoneo ad eliminare la possibilità di realizzazione in via definitiva del ponte di collegamento tra il lotto in questione e Via Avenale, anche attraverso una eventuale variante al PRG.

Successivamente nuova richiesta di convocazione del Consiglio Comunale a firma dei gruppi di opposizione in data 19/10/2009, con richiesta di iscrizione dell’argomento all’ordine del giorno del Consiglio Comunale.

Nel Consiglio Comunale del 16/11/2009 viene nuovamente discusso l’argomento relativo alla delibera n° 43 del 6 maggio 2009 e l’Amministrazione ribadisce la volontà di approfondire la questione per trovare una soluzione. Peraltro, in data 22/09/2009 veniva dato avviso all’Immobiliare Avenale S.r.l. dell’avvio del procedimento di variante al prg per stralcio previsione di un ponte sull’Avenale.

Ancora successivamente nuova interpellanza del sottoscritto del 21/01/2010 discussa nel Consiglio Comunale dei 09/02/2010 con ulteriore evasiva risposta da parte dell’Amministrazione Comunale che continua a riservarsi approfondimenti sulla questione e a rinviare una decisione.

Queste, Sig. Sindaco, le tappe significative di questa vicenda di mala amministrazione che l’attuale maggioranza, peraltro, in alcuni suoi rappresentanti ha seguito passo passo con me nella passata legislatura.

Potrei essere stato ancora più dettagliato ma mi riservo eventualmente di esserlo nell’esposizione dell’argomento in Consiglio Comunale.

Orbene, il problema resta. Credo sia diritto del sottoscritto, ma più che del sottoscritto di oltre un centinaio di cittadini di Via Avenale che hanno sottoscritto più volte richieste all’Amministrazione di chiarimenti e pronunciamenti definitivi sul punto, soprattutto alla precedente Amministrazione Comunale ma anche all’attuale, di sapere in via definitiva che cosa intende fare l’attuale Amministrazione Comunale su questa questione ed è per tali motivazioni che, premesso quanto sopra, il sottoscritto Consigliere Comunale interpella il Sindaco per sapere cosa intenda fare e decidere l’Amministrazione Comunale sul punto.

Il sottoscritto Consigliere chiede, quindi, in via definitiva, di conoscere puntualmente quale sia l’attuale posizione dell’Amministrazione Comunale e cioè se si intende tollerare il danno e la beffa che alla fine di un percorso durato anni ha consentito ai privati di effettuare una grossa speculazione immobiliare su un’area che mai avrebbe dovuto diventare edificabile, godendo quindi dei relativi vantaggi e danneggiando con il ponte un quartiere che vive già problemi propri di tranquillità e viabilità, o se, invece, come mi parrebbe giusto ed equo nei confronti dei cittadini, venga messo un punto fermo su questa questione ed eliminata in via definitiva qualsivoglia volontà o velleità che il ponte provvisorio diventi, ahimè, definitivo con ogni conseguente danno e beffa dei cittadini di Via Avenale.

Il sottoscritto chiede che l’interpellanza venga iscritta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale.

Castelfranco Veneto, lì 30/08/2010

-Sebastiano Sartoretto-

sabato 18 settembre 2010

Verso Nord

“Verso Nord” - Una significativa occasione di riflessione sul nostro futuro

Direzione regionale Pd Veneto del 18 settembre 2010. Intervento di Giuseppe Esposito


Il manifesto politico del movimento “Verso Nord” pubblicato il 19 luglio scorso rappresenta un'occasione importante di riflessione sul futuro del campo del centrosinistra. In questa breve nota si afferma la necessità di questa riflessione al fine di impostare una ridefinizione del modo di essere del Partito democratico (o sua rifondazione) a partire dal Veneto.


Perchè riflettere sul manifesto politico del movimento “Verso Nord”.

Il manifesto politico del movimento è costruito su di una base ideale e programmatica che ha rappresentato la punta più avanzata della elaborazione politica dell'inizio del decennio 2.000; si è trattato di un pensiero, il pensiero del socialismo liberale e la conseguente auspicata prassi riformista (mi permetto di definirlo senza l'autorizzazione degli autori) che, spesso isolato rispetto a larga parte di politici ed intellettuali, ha tentato l'emancipazione culturale del centrosinistra in Italia fino a determinare gli stessi presupposti del Pd. Esempio significativo sul piano nazionale è stata l’associazione “Libertà Eguale”, fondata da Turci, Salvati, Morando, che ho seguito fin dall’inizio del decennio; oppure sul piano locale l’esperienza fatta qui in provincia di Treviso fra il 2003 ed il 2005 dove, con molti amici oggi presenti nel Pd, abbiamo dato vita al “Circolo riformista trevigiano”.

Insomma l’elaborazione politico-culturale di quel manifesto è la nostra elaborazione ed è parte del Pd. Al di la di alcune approssimazioni ed inesattezze contenute nel manifesto (non è questa la sede per una disamina puntuale del testo) vedo una seria opportunità in un confronto chiaro ed aperto con gli amici di “Verso Nord” (sia quelli del Pd che gli altri). Credo, anzi, che questo confronto sia esso stesso una necessità per il Pd ed è un bene che si faccia nel Veneto ed a partire dal Veneto e cercherò di spiegare il perché in questo breve intervento.


Un errore di fondo

Nella proposta politica che discende dall’analisi di “Verso Nord” vi è un errore di fondo legato, a sua volta, ad un errore di analisi. Si cerca di dimostrare, in sostanza, che la necessità di un “terzo polo” discende dalla volontà di modernizzare l’Italia, azione a sua volta resa impossibile dal bipolarismo italico. Se la mancata modernizzazione dell’Italia (contro cui trova la sua principale ragion d’essere il Pd) fosse davvero dovuta ad un limite del sistema politico (bipolare Vs tripolare) sarebbe davvero facile risolvere il problema. Purtroppo non è di ingegneria politico-istituzionale che si tratta. I motivi profondi di arretratezza del nostro Paese (…”un Paese fermo”…) non sono dovuti alla “forma” del sistema politico ma alla sua “sostanza”. Cioè all’incapacità della politica (dei partiti e della prassi dei partiti) di interagire con una società complessa, definita anche “pulviscolare” e che tuttavia ha significativi segmenti che si fanno rappresentare da quelli che, con gergo tecnico, si definivano “corpi intermedi” (associazioni, sindacati, organizzazioni territoriali, …). Detto in altri termini il corporativismo della nostra società andrebbe a condizionare qualunque sistema politico bipolare o tribolare; inoltre il problema della rappresentanza politica di questa fetta di società nasce quando la prassi dei soggetti politici non li porta ad interagire con la realtà complessa che la società esprime ed infine a rendersene interpreti e rappresentanti.


Un deficit strutturale di consenso

La porzione di società che, oggi, il Pd non riesce a rappresentare compiutamente nel senso sopra detto è la somma dei lavoratori indipendenti, dei loro familiari, dei soci, degli apprendisti, dei professionisti. Una massa di elettori che condiziona in modo determinante l’esito elettorale e la cui importanza è contemplata dallo stesso impianto analitico del Pd (“partito a vocazione maggioritaria”…). Si capisce quindi perché è necessario partire dal nord ed in particolare dal Veneto: è qui che quella società è insediata.

Quindi di fronte ad un deficit strutturale di consenso del Pd è necessario stabilire (partendo dai fondamentali per dirla con Cacciari) cosa davvero non ha funzionato.

Ebbene, ciò che non ha funzionato nel dispiegarsi del progetto politico del Pd e che rischia di rendere del tutto inutile anche l’eventuale sviluppo del progetto politico di “Verso Nord” è dato da una serie di mancanze dello strumento politico ma soprattutto dalla sostanziale assenza di consapevolezza di questo stato di cose.

Significativo esempio di tale scarsa consapevolezza si trova nel primo comma del manifesto di V.N.: mentre è sostanzialmente vera l’affermazione secondo cui “…la rivoluzione liberale promessa da Berlusconi cede il passo al populismo e al localismo leghista” non è affatto vero che “…il progetto riformista del partito democratico si dimostra incapace di uscire dall’antico grembo della socialdemocrazia”. Per dirla con una battuta: magari! I veri socialdemocratici (europei) erano veri riformisti; no davvero! Il problema è un altro.


La mancanza di una vera cultura politica

L’errore che io vedo nella proposta di sviluppo di un “terzo polo” sta nell’idea di costruire un contenitore senza avere risolto un ventennale problema: quello del contenuto. Infatti il centrosinistra, a partire dal 1989, ha rincorso la società italiana generando nel tempo sempre nuovi contenitori senza una definizione chiara e coraggiosa del contenuto. Inizialmente lo ha fatto per vie parallele (ex dc ed ex pci hanno seguito le loro rispettive evoluzioni) e successivamente lo ha fatto con l’avvento del Pd, dove permane lo stesso deficit che ha un nome ed un cognome: cultura politica.

La cultura politica di un partito è l’insieme dei suoi obiettivi politici e programmatici, la sua visione della società, la prassi del partito, la formazione dei suoi dirigenti, il come concepisce la funzione intellettuale, delle competenze e del sapere; il come tali competenze e le altre funzioni sono organizzate al fine del raggiungimento degli obiettivi che il partito si pone.

Questo deficit c’è fin dall’inizio di questo ultimo ventennio e non è mai stato colmato, di contenitore in contenitore.

Per dirla in breve l’errore che si presenta all’orizzonte anche con “Verso Nord” è del tutto simile a quello che gli splendidi 40-enni dell’89 (quelli delle botteghe oscure ed i loro epigoni) hanno compiuto a partire dalla fine del pci e perpetrato nel ventennio, accompagnati dagli ex dc, fino ad arrivare al Partito democratico.


Che si può fare?

Se si condivide l’analisi su esposta, che potrà forse apparire persino spietata, occorre fare due cose: fermarsi e ragionare. A nulla serve l’agitazione delle componenti che discettano della forma del contenitore se poi il tutto è finalizzato ad uno sterile confronto sulle forme della politica. A nulla serve l’impegno anche nobile di alcuni intellettuali se è finalizzato alla costruzione dell’ennesimo contenitore che, però, non cambia il contenuto. Ecco, allora, l’importanza di ripartire dal Veneto e dall’assoluta necessità di costruire, con la necessaria consapevolezza, quel Pd che serve al Veneto cioè che è in grado di rappresentarlo e di rappresentare i “produttori di reddito”.

Occorre un duro e lungo lavoro; non servono i cortocircuiti: a cosa è servito, ad esempio, portare in parlamento Colaninno e Calearo creando così l’illusione di un rapporto con i ceti produttivi? Se siamo scesi di circa 10 punti percentuali dal 2005 al 2010 nelle votazioni regionali in Veneto vuol dire che non è servito a molto; cioè i nodi di quel rapporto non sono stati sciolti attraverso facili rappresentazioni mediatiche.

Qui non dirò, anche per mancanza di tempo, quelle che io credo siano le soluzioni per giungere al nuovo Pd. Proverò a dare solo dei flash: Credo che tali soluzioni debbano passare per un rapporto con il ceto della produzione diffusa basato sulla competenza e conoscenza delle problematiche (anche) giornaliere, superando la vaghezza delle proposte ed il diffuso genericismo; credo che una diversa organizzazione del partito (un diverso approccio politico ed organizzativo) debba valorizzare l’insediamento territoriale del Pd, senza il quale il precedente obiettivo è irraggiungibile. La stessa nostra proposta del 20% dei rimborsi elettorali ai circoli, proposta bocciata dall’assemblea nazionale e che dobbiamo sforzarci di mantenere in campo, trova la sua ragione d’essere in questo schema di diverso approccio politico ed organizzativo. Credo infine che vada definito un ruolo per le competenze (tecnici ed intellettuali) senza i quali non è possibile leggere i caratteri e l’evoluzione di una società tanto complessa.

Insomma vasto è il campo delle azioni da mettere in campo ma prima di tutto, ed è quello che propongo, serve un seminario di almeno una mezza giornata che ci aiuti a raggiungere la piena consapevolezza della situazione, per la cui organizzazione mi impegno a partecipare, nel quale, insieme agli amici di “Verso Nord” (del Pd e non; ovvero i firmatari del manifesto) ed insieme alla nostra direzione regionale si fissino le idee sullo strumento politico da costruire, sui suoi fondamentali ovvero sul come costruire la cultura politica oggi carente in campo democratico. Questo lavoro è necessario, a noi, per intraprendere con determinazione ed autorevolezza un cammino di sostanziale rifondazione del Pd a partire dal nostro Veneto.

Giuseppe Esposito


Bibliografia:

E’ sempre difficile definire una bibliografia esaustiva quando si evocano situazioni che abbracciano l’arco di tempo di un ventennio. Ho provato a farlo riducendola al minimo:

- Verso Nord – Un’Italia più vicina all’Europa autori vari; può essere reperito al sito: http://www.versonord.eu/blog/ luglio 2010

- Salvatore Biasco - Per una sinistra pensante, 2009, Marsilio

- Gianfranco Pasquino, Critica della sinistra italiana, 2001, Laterza

- Nicola Rossi - Riformisti per forza. La Sinistra italiana tra il 1996 e il 2006, 2002, Il Mulino

- Luca Telese - Qualcuno era comunista, 2009, ed Sperling e Kupfer

IL PD CHE VOGLIAMO: RADICAMENTO PARTECIPAZIONE TRASPARENZA

“IL PD CHE VOGLIAMO: RADICAMENTO PARTECIPAZIONE TRASPARENZA…”

Programma della candidatura di Carola Arena a segretario provinciale



UN CONGRESSO DI PARTITO E’ L’APPUNTAMENTO IN CUI CI CONFRONTA SU COME ORGANIZZARSI NEL TERRITORIO, NELLA FORMA E NEI TEMPI PIU’ CONSONI ALLA SITUAZIONE POLITICA, NON E’ UN CONFRONTO PER IL GOVERNO DEL PAESE.
PER TALE RAGIONE, IN QUESTO DOCUMENTO NON CI SONO SPUNTI PROGRAMMATICI DIVERSI DA QUANTO PREVISTO DALL’AZIONE POLITICA NAZIONALE.
CI OCCUPIAMO DI COME DARE AL PARTITO UNA FORMA E UNA ORGANIZZAZIONE MIGLIORI.



Motivi della candidatura

I motivi di questa candidatura a segretario provinciale sono riassumibili in poche parole:
• Maggiore attenzione e partecipazione alla fase congressuale
• Possibilità di scelta di una alternativa programmatica
• Superamento delle logiche di appartenenza rispetto alle forze e culture preesistenti con l’obiettivo di promuovere una nuova “generazione democratica”
• Costruire un nuovo e partecipato percorso a partire da alcune parole chiave: radicamento-partecipazione-trasparenza-rinnovamento-democrazia-trasversalità-squadra-merito-competenza e spirito di servizio

Crediamo che per rilanciare il PD nella nostra provincia siano necessari un vero rinnovamento dei contenuti e del linguaggio, del modo di fare politica, dell’organizzazione del partito e del gruppo dirigente.
Riteniamo che un Congresso debba essere per gli iscritti un’occasione di confronto di idee, un momento di riflessione e bilancio dell’attività politica svolta e soprattutto di rilancio del partito attraverso il contributo di tutti coloro che, con senso di responsabilità e di collaborazione, decidono di partecipare attivamente.
Un vero Congresso deve garantire la possibilità di scelta, alternative programmatiche e una democratica e trasparente partecipazione.
Tutto questo con candidato unico ed una lista unica non sarebbe possibile.
Questa non è una candidatura contro qualcuno, è l’occasione di una più intensa partecipazione che tende a valorizzare e fare emergere tutte le diverse sensibilità e competenze che il partito ha al suo interno.



Premessa

Il momento storico che stiamo vivendo è di estrema difficoltà sociale ed economica: sono sempre di più le famiglie colpite dalla crisi, i giovani ai quali viene meno una proposta di futuro, le imprese lasciate prive di sostegno da parte del sistema bancario e orfane di una necessaria politica industriale, la distruzione di un sistema scolastico e culturale, il conseguente maggiore indebolimento delle fasce più deboli(anziani, immigrati, donne).
A quanto sopra si aggiunge un sempre maggiore scollamento tra la politica e la gente.
Il nostro partito anche a livello provinciale deve operare delle scelte e fare delle proposte forti e coerenti che rispondano alle esigenze del territorio.
Un partito che sia al centro della scena politica e che faccia dei contenuti e dei valori che lo caratterizzano il punto di partenza per le alleanze.
Per fare questo occorre costruire un partito democratico che si strutturi su:


Radicamento

Il partito deve avere un maggiore radicamento in termini di ascolto alle istanze dei circoli, della gente e a stretto contatto con gli amministratori.
I circoli sono il cuore del nostro partito. La segreteria provinciale deve interagire in maniera costante ed organizzata con i circoli e deve impegnarsi ad operare un maggiore coinvolgimento promuovendo la massima partecipazione della base nelle scelte politiche e stimolando anche la stessa attività politica locale. L’inserimento dei coordinatori (almeno dei circoli più grossi) all’interno degli organi provinciali del partito e un maggior coordinamento dell’attività dei circoli per aree territoriali potrebbe sicuramente favorire un processo di maggiore partecipazione e radicamento politico.
Funzionale a ciò è l’intraprendere un percorso che favorisca il consolidamento dei circoli esistenti e la nascita di nuovi anche attraverso forme di finanziamento costanti e trasparenti.
Bisogna rilanciare iniziative ed attività sul territorio provinciale. Il partito deve aprirsi maggiormente alle esigenze del territorio dando risposte concrete e chiare. Il nostro partito deve rimanere in contatto con il “popolo delle primarie” coinvolgendolo nelle iniziative promosse.
Con gli amministratori la segreteria provinciale, oltre a stare a stretto contatto per conoscerne le istanze ed esigenze, deve coordinare le azioni e i progetti.


Rilancio del partito

Il rilancio del PD provinciale deve partire necessariamente dalla costruzione di una identità forte che metta al centro contenuti quali: lavoro, scuola, famiglia, cultura, ambiente, territorio. Rispetto a queste tematiche la segreteria provinciale deve dare risposte chiare e promuovere iniziative sul territorio assieme ai nostri rappresentanti amministrativi e politici.
Il rilancio passa attraverso l’innovazione oltre che dei contenuti anche del linguaggio e delle forme di comunicazione che devono diventare maggiormente chiari ed efficaci. Per fare quanto sopra detto è necessario promuovere e fare crescere una radicata cultura politica a partire dai circoli e quindi dal territorio.

Partecipazione

La segreteria provinciale deve valorizzare la partecipazione alla vita del partito dei propri iscritti e simpatizzanti attraverso l’istituzionalizzazione del metodo delle primarie per la selezione dei candidati nelle elezioni da affrontare a tutti i livelli, garantendo sia l’espressione del voto di preferenza individuale ad ogni consultazione sia l’effettiva e trasparente contendibilità di ogni livello di direzione e rappresentanza.
Partecipazione significa anche costruire percorsi con la società civile, il mondo dell’associazionismo e del lavoro.

Trasparenza

E’ indispensabile la scelta di un profilo trasparente ed etico nella gestione del partito e delle risorse. Le scelte delle nomine negli enti, delle cariche nel gruppo dirigente e delle candidature per le elezioni a tutti i livelli devono avvenire attraverso aperte e trasparenti consultazioni all’interno degli organi del partito provinciale valorizzando le competenze e i meriti degli iscritti.

Rinnovamento

E’ necessario un progressivo ricambio nella classe dirigente provinciale che garantisca un reale rinnovamento, anche generazionale e di genere, del partito che esprima un insieme di valori unificanti e l’impegno ad una pratica politica rispettosa del codice etico del partito, anteponendo le regole alle pur legittime aspirazioni personali.

Trasversalità

La trasversalità si deve intendere come superamento delle logiche di appartenenza alle forze preesistenti alla nascita del PD, facendosi carico di promuovere una nuova “generazione democratica” di dirigenti e amministratori.

Squadra

Figura del segretario inter pares. E’ necessario che la prossima segreteria provinciale sia strutturata attorno a una squadra all’interno della quale vengano attribuite diverse deleghe e competenze, che affronti l’impegno assunto con spirito di servizio e che sottoponga il suo operato a verifiche periodiche. Questo per permettere una maggiore ed efficiente attività organizzativa e politica, nonché la crescita e la valorizzazione di altre figure. La composizione della squadra dovrà valorizzare la componente femminile e dei giovani, partendo sempre dalle competenze e dal merito. Si prevede l’istituzione delle figure di Garante delle pari opportunità e Garante della trasparenza.


Organizzazione del partito

E’ necessario ricordare le funzioni dei vari organi che riteniamo debbano svolgere appieno e con regolarità il loro ruolo.

Direzione
Come massimo organo politico la direzione discute ed analizza, propone e sintetizza la proposta politica.
La Direzione deve essere convocata con regolarità quanto meno mensile e coinvolgere gli amministratori del territorio e i coordinatori di circolo per approfondire ed affinare strategie politiche.

Esecutivo
E’ un organo organizzativo dove 7/8 persone, a diretto contatto con il segretario, si fanno punto di riferimento provinciale di diversi contenuti e competenze; sono a tutti gli effetti vicari del segretario nell’immagine del partito. La sua attività deve essere rigidamente organizzata, costante e snella.

Assemblea provinciale
E’ il luogo deputato al dibattito e alla verifica politica. I componenti rappresentano le diverse aree territoriali ed è anche compito loro gestire i rapporti tra i diversi circoli nel modo più funzionale e indipendente possibile. A tal fine va convocata con una cadenza massima trimestrale.

I circoli
Cellule fondamentali del partito. Sono il luogo di più persistente dibattito, dove l’impegno degli iscritti continua a manifestarsi. Devono avere un legame più stretto con la segreteria provinciale, essere aiutati economicamente a fronte di iniziative politiche e di formazione. I circoli sono la voce del territorio e devono essere luoghi aperti rispetto ai simpatizzanti e alla società civile. La loro rappresentanza negli organi del partito provinciale va garantita sempre.



Conclusioni

Il partito democratico è un partito contemporaneo che non deve aver paura di fare scelte e di schierarsi. Deve trovare una sintesi tra le posizioni della base e dei suoi vertici. A tal fine occorre costruire un partito democratico dove radicamento-trasparenza-rinnovamento-trasversalità-squadra-merito e competenza-spirito di servizio non rimangano solo slogan, ma si traducano in metodi e norme di convivenza civili e di crescita sociale.

martedì 14 settembre 2010

AIUTIAMO VITTORIO VENETO

Il sindaco “padano ”Da Re vuole vendere il Parco Papadopoli, il più bel parco d'autore della provincia di Treviso. Per tenere viva l'attenzione su questo problema abbiamo deciso di partecipare al Censimento del FAI (Fondo Ambiente Italiano) "I luoghi del cuore". Classificarsi ai primi posti significherebbe conquistare una grande visibilità sui media locali e nazionali. E' questo il nostro obiettivo Per ottenere il risultato sperato chiediamo l'aiuto di tutti coloro che amano l ’ambiente e il proprio territorio nel darci una mano andando a firmare presso le sedi dalla banca INTESA sponsor del FAI. Può votare chiunque, purchè sia residente in Italia, anche se non maggiorenne entro il 22 settembre.
Anche in sede a Castelfranco sono disponibili le cartoline per la votazione.
http://www.iluoghidelcuore.it/parco_papadopoli

lunedì 13 settembre 2010

Convocazione congresso 2010

Castelfranco,13 settembre 2010


Care Iscritte e cari Iscritti
abbiamo iniziato il cammino congressuale che ci porterà all’elezione del nuovo segretario di circolo, del segretario provinciale, del direttivo di circolo e dei rappresentanti del nostro circolo all’assemblea provinciale.
Il congresso per il circolo di Castelfranco è convocato per
domenica 10 ottobre 2010
alle ore 9.30
presso
sede Pd di via Matteotti 14/a
le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 11 alle 13
L’ordine del giorno è il seguente:
1- Nomina della presidenza
2- Illustrazione delle linee politiche e programmatiche dei candidati (entro un tempo massimo di 10 minuti per ognuna); presentazione delle liste dei candidati per il direttivo di circolo e per l’assemblea provinciale.
3- Costituzione del seggio elettorale
4- Discussione (possono intervenire anche i non iscritti)
5- Svolgimento delle votazioni (per i soli iscritti aventi diritto ed a scrutinio segreto)
6- Spoglio e proclamazione dei risultati
Questo congresso è un momento importante per la vita del nostro partito ed è essenziale che ognuno di noi partecipi. Qui a Castelfranco avremo un percorso caratterizzato dalla più ampia partecipazione. A tal fine viene convocata un’assemblea preparatoria degli iscritti per mercoledì 22 settembre 2009 alle ore 20.45 presso la sede di via Matteotti 14/a.
Sia la scorsa assemblea del 30 giugno 2010 che il successivo coordinamento hanno indicato per Castelfranco un congresso unitario che, sulla base dell’esperienza di questi due anni e delle ultime elezioni comunali, sviluppi il nostro progetto di sempre maggiore radicamento a Castelfranco. Tutti gli iscritti sono chiamati a questa elaborazione attraverso momenti di confronto e discussione. Ecco allora che l’assemblea preparatoria del 22 settembre sarà momento importante per prendere alcune decisioni e confermare tale impostazione. Avrà come ordine del giorno:
1. Determinazione del numero dei componenti elettivi del futuro direttivo (il coordinamento propone 15 persone);
2. Ratifica bilancio consuntivo 2009;
3. Discussione sul cammino congressuale per Castelfranco e per la provincia di Treviso;
4. Varie ed eventuali.
Sul blog del circolo http://pdcastelfranco.blogspot.com/ si trovano i documenti congressuali ed il regolamento. Data l’importanza della riunione del 22 settembre raccomando di non mancare invitando cittadini e simpatizzanti i quali possono partecipare alla nostra discussione.
Un cordiale saluto
Il segretario
Giuseppe Esposito


Regolamento per il congresso provinciale Partito Democratico
della Provincia di Treviso

Norme per l'elezione dei Segretari e delle Assemblee provinciali e di circolo

Art. 1 -I congressi provinciali e di Circolo
I Congressi di circolo devono tenersi a partire dal 26 settembre 2010 e concludersi entro e non oltre il 15 ottobre 2010.
L’Assemblea provinciale si terrà il 24 di ottobre 2010.
Partecipano con diritto di parola e di voto al Congresso dei circoli di appartenenza e possono essere eletti nelle Assemblee e nei direttivi, tutti gli iscritti del 2009 che abbiano rinnovato la tessera per l’anno 2010 alla data di svolgimento del congresso e i nuovi iscritti del 2010 tesserati entro il 31 agosto 2010

Art. 2 -Componenti delle Assemblee
L'assemblea provinciale è composta (tenendo conto della parità di genere) da 156 delegati da ripartire tra i circoli -per il 50% in base al numero degli iscritti e per il restante 50% in base ai voti riportati dal PD nelle ultime elezioni politiche nell’ambito territoriale di competenza del circolo-; I componenti di diritto all’Assemblea Provinciale sono: Segretario provinciale, Tesoriere, Parlamentari, Consiglieri Regionali, Consiglieri provinciali, Segretario provinciale dell'organizzazione giovanile, il capogruppo consigliare del comune capoluogo, i sindaci dei comuni della provincia iscritti al PD.

Art. 3 -La Commissione Provinciale per il Congresso
La Commissione Provinciale per il Congresso, eletta dalla Direzione Provinciale è composta da 9 persone, elegge al proprio interno il coordinatore e una volta presentate le candidature viene completata con un delegato per ogni candidato Segretario Provinciale;
La Commissione, nello svolgimento dei suoi lavori e nelle decisioni che assume, si ispira al principio della ricerca del più ampio consenso.
La Commissione Provinciale ha il compito di garantire che il procedimento congressuale si svolga in modo democratico e che in tutte le iniziative e in tutti i momenti del dibattito sia assicurata piena parità di diritti a tutti i candidati.
La Commissione Provinciale assicura che sia data massima e tempestiva comunicazione a tutti gli iscritti dei termini e delle modalità di presentazione delle candidature ad ogni livello predisponendone la relativa modulistica.
Fornisce ad ogni Circolo il tabulato dell’Anagrafe degli iscritti su cui registrare la partecipazione al voto, la scheda elettorale per l’elezione del Segretario provinciale e di circolo e il modello di verbale sul quale registrare i risultati delle votazioni per gli organi provinciali e di circolo.

Art. 4 – Candidature del Segretario e dell’Assemblea Provinciale
Le candidature a Segretario provinciale devono essere sottoscritte da un numero di iscritti compreso tra 31 e 93.
Le candidature devono essere depositate, insieme al Programma politico organizzativo e ad una sintesi dello stesso, entro e non oltre le ore 18.00 del giorno 15 settembre 2010. Ogni candidato, unitamente alla sua candidatura personale presenta entro il giorno 15 settembre 2010, la sola denominazione della o delle liste provinciali a lui collegate.
Per poter essere presentata in tutti i circoli della provincia ogni lista dovrà essere sottoscritta da almeno 93 iscritti di almeno 16 dei circoli su base provinciale.
Nei circoli è possibile presentare altre liste collegate ad un candidato segretario, previa accettazione dello stesso o di suo delegato, sottoscritte da almeno il 3% degli iscritti del circolo.
L’ordine di presentazione delle candidature è assunto anche come ordine di illustrazione delle linee politico programmatiche dei candidati Segretari nel corso delle assemblee di Circolo.

Art.5 Elezione del Segretario e dell'Assemblea provinciale
Il Segretario provinciale è eletto in collegamento a una o più liste di candidati all’Assemblea provinciale.
Le liste per l’Assemblea provinciale vengono votate in ogni Assemblea di circolo.
Le liste devono essere collegate a un candidato Segretario, che autorizza il collegamento (anche attraverso un proprio delegato), e non possono contenere un numero di candidati all’Assemblea provinciale superiore a quello spettante a quel circolo.
Le liste, dove sono previsti più candidati, devono essere formate, pena l’inammissibilità, nel rispetto dell’alternanza di genere.
I candidati all’Assemblea provinciale vengono eletti secondo l’ordine di posizione nella lista.
Il voto per il Segretario provinciale si esprime votando soltanto una delle liste collegate alla sua candidatura.
I delegati all’Assemblea provinciale da eleggere in ogni circolo sono ripartiti tra le liste con il metodo proporzionale d’Hondt, fino a raggiungere il numero degli eligendi previsto in quel circolo.
Terminati i Congressi di circolo, il riequilibrio proporzionale, al quale accedono le liste che hanno raggiunto almeno il cinque per cento dei voti validi su base provinciale, deve garantire la piena proporzionalità dei delegati eletti da ciascuna di queste liste con il rispettivo numero di voti validi riportati.
Tale riequilibrio, svolto dalla Commissione Provinciale per il Congresso, avviene assumendo come riferimento la lista che ha ottenuto lo scarto positivo più alto tra la percentuale di delegati eletti nei circoli e la percentuale di voti validi riportati.
A tale lista non viene attribuito nessun ulteriore delegato, mentre il numero di delegati delle altre liste viene proporzionato a quello della prima, individuando i delegati da recuperare per ciascuna lista con il metodo dei resti più alti percentuali nei singoli circoli.
Il numero complessivo di delegati all’Assemblea provinciale può essere perciò determinato solo al termine del riequilibrio, in modo da assicurare a ogni lista che abbia raggiunto almeno il cinque per cento dei voti validi un numero di delegati direttamente proporzionale ai voti ottenuti.
È eletto Segretario provinciale il candidato collegato alla maggioranza assoluta di delegati all’Assemblea provinciale.
Qualora nessun candidato Segretario abbia conseguito la maggioranza assoluta dei delegati, l’Assemblea provinciale elegge il Segretario provinciale con un ballottaggio a scrutinio segreto, a cui accedono i due candidati collegati al maggior numero di delegati.


Art. 6 – Elezione del Segretario e del Direttivo di Circolo;
Le candidature a Segretario di circolo e le liste di candidati al Direttivo di circolo si presentano alla Presidenza del Congresso di circolo, non appena eletta dal circolo Stesso, il giorno dell’apertura del Congresso di circolo e devono essere sottoscritte da almeno un terzo del numero previsto dall’assemblea per il direttivo di Circolo.
Il numero dei componenti dei Direttivi dei circoli deciso dall’assemblea subito dopo l’elezione della presidenza in relazione al numero degli iscritti è il seguente:

Numero di iscritti Componenti del direttivo
Fino a 30 iscritti max 10
Fino a 50 iscritti max 20
Fino a 100 iscritti max 30
Fino a 150 iscritti max 34
Oltre i 151 iscritti max 40

Il Segretario di circolo è eletto dall’Assemblea degli iscritti in collegamento a una o più liste di candidati al Direttivo di circolo.
Le liste devono essere collegate a un candidato Segretario, che autorizza il collegamento, e non possono contenere un numero di candidati al Direttivo superiore al numero massimo previsto di componenti dell’organismo.
Le liste devono essere formate, pena l’inammissibilità, nel rispetto dell’alternanza di genere.
I candidati al Direttivo vengono eletti secondo l’ordine di posizione nella lista.
Oltre ai membri elettivi fanno parte di diritto del direttivo di circolo anche i parlamentari, i consiglieri regionali, provinciali e gli amministratori locali iscritti al partito: (Sindaco, assessori, consiglieri comunali).
Il voto per il Segretario di circolo si esprime votando soltanto una delle liste collegate alla sua candidatura.
I componenti del Direttivo sono ripartiti tra le liste con il metodo proporzionale d’Hondt.
È eletto Segretario di circolo il candidato collegato alla maggioranza assoluta dei componenti del Direttivo.
Qualora nessun candidato Segretario abbia conseguito la maggioranza assoluta dei componenti del Direttivo, il Direttivo elegge il Segretario di circolo con un ballottaggio a scrutinio segreto, a cui accedono i due candidati collegati al maggior numero di componenti dell’organismo.

Art. 7 -Modalità di convocazione delle Assemblee di Circolo
La convocazione delle assemblee deve essere spedita, a cura del coordinamento di circolo uscente, a tutti gli iscritti al Circolo almeno 7 giorni prima dello svolgimento utilizzando il fac-simile di convocazione predisposto dalla Commissione Provinciale per il Congresso.
La convocazione dovrà comunque contenere: il luogo, il giorno e l’ora di inizio della riunione, il programma dei lavori e l’orario di apertura e di chiusura delle votazioni.
Le votazioni dovranno durare non meno di una e non più di tre ore consecutive da collocare in orario successivo alle ore 18.00 per i giorni feriali o nel fine settimana.

Art. 8 – Modalità di svolgimento delle Assemblee di Circolo
Le modalità e i tempi di svolgimento delle Assemblee di Circolo devono garantire la più ampia possibilità di intervento agli iscritti.
Le Assemblee di Circolo sono aperte alla partecipazione di elettori e simpatizzanti del Partito Democratico.
In apertura dell’Assemblea di Circolo, su proposta del Segretario del Circolo stesso, viene costituita e messa ai voti per l’approvazione una Presidenza, che ha il compito di assicurare il corretto svolgimento dei lavori e che garantisca la presenza di almeno un rappresentante per ciascuna candidatura. Fa parte della Presidenza un membro della Commissione Provinciale o un delegato esterno alla stessa che è tenuto ad assistere alla riunione, con funzioni di garanzia circa il regolare svolgimento dei lavori.
Prima che siano aperte le operazioni di voto, vengono presentate le linee politico-organizzative collegate ai candidati a Segretario Provinciale e, distintamente rispetto alle prime, le candidature a Segretario di Circolo, assicurando a ciascuna di esse pari opportunità di esposizione, entro un tempo massimo di 10 minuti.
L’elezione degli organi Provinciali e di Circolo avviene in ogni caso a scrutinio segreto.
Lo spoglio è pubblico e viene svolto dalla Presidenza immediatamente dopo la conclusione delle operazioni di voto.
A conclusione delle operazioni di voto in ciascun Circolo viene redatto un verbale che viene immediatamente trasmesso alla Commissione Provinciale per le operazioni di calcolo di propria competenza. Il verbale contiene anche, i risultati delle votazioni per l’elezione del Segretario e del direttivo di Circolo.

Art. 9 -Modalità di convocazione dell’ assemblea provinciale
La convocazione dell’ assemblea provinciale deve essere spedita, a cura del coordinamento uscente, a tutti i delegati almeno 7 giorni prima dello svolgimento.
La convocazione dovrà comunque contenere: il luogo, il giorno e l’ora di inizio della riunione, il programma dei lavori e l’orario di apertura e di chiusura delle eventuali votazioni per il ballottaggio.

Art. 10 -Proclamazione dei risultati e nomina del Segretario provinciale
L’Assemblea Provinciale, nella riunione di insediamento, convocata e presieduta della Commissione Provinciale, elegge il proprio Presidente.
La candidatura a Presidente dell'Assemblea deve essere sottoscritta da almeno il 10% dei membri dell'Assemblea e la votazione avviene a scrutinio segreto.
Nel caso di una sola candidatura l’elezione avviene con voto palese.
Per l’elezione del Presidente è richiesta la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. Qualora nessuno dei candidati raggiunga tale maggioranza al primo turno di votazione, si procede ad un secondo turno di votazione al quale sono ammessi solo i due candidati più votati al primo turno. In caso di parità, si considera eletto il più giovane di età.
Il Presidente dell’Assemblea Provinciale proclama eletto alla carica di Segretario il candidato la/le cui lista/e, sulla base delle comunicazioni della Commissione Provinciale, abbia/no ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi dell’Assemblea Provinciale.
Qualora nessun candidato abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, il Presidente dell’Assemblea Provinciale indice, in quella stessa seduta, il ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati le cui liste abbiano ottenuto il maggior numero di componenti dell’Assemblea e proclama eletto Segretario il candidato che ha ricevuto il maggior numero di voti validamente espressi.

Art.11 -Norme di Garanzia
La Commissione Provinciale ha la responsabilità di accesso e vigilanza sull’Anagrafe degli iscritti, sulla regolarità e sull'effettivo svolgimento dei Congressi. La Commissione interviene e surroga i compiti dei coordinamenti di Circolo in caso di inadempienza.
Eventuali contestazioni riguardo alla convocazione e allo svolgimento delle Assemblee di Circolo devono essere rivolte alla Commissione Provinciale per il Congresso entro due giorni dallo svolgimento del congresso, in seconda istanza, alla Commissione Regionale di Garanzia.

domenica 12 settembre 2010

Regolamento congressuale

Regolamento per il congresso provinciale Partito Democratico

della Provincia di Treviso

Norme per l'elezione dei Segretari e delle Assemblee provinciali e di circolo

Art. 1 -I congressi provinciali e di Circolo

I Congressi di circolo devono tenersi a partire dal 26 settembre 2010 e concludersi entro e non oltre il 15 ottobre 2010.

L’Assemblea provinciale si terrà il 24 di ottobre 2010.

Partecipano con diritto di parola e di voto al Congresso dei circoli di appartenenza e possono essere eletti nelle Assemblee e nei direttivi, tutti gli iscritti del 2009 che abbiano rinnovato la tessera per l’anno 2010 alla data di svolgimento del congresso e i nuovi iscritti del 2010 tesserati entro il 31 agosto 2010

Art. 2 -Componenti delle Assemblee

L'assemblea provinciale è composta (tenendo conto della parità di genere) da 156 delegati da ripartire tra i circoli -per il 50% in base al numero degli iscritti e per il restante 50% in base ai voti riportati dal PD nelle ultime elezioni politiche nell’ambito territoriale di competenza del circolo-; I componenti di diritto all’Assemblea Provinciale sono: Segretario provinciale, Tesoriere, Parlamentari, Consiglieri Regionali, Consiglieri provinciali, Segretario provinciale dell'organizzazione giovanile, il capogruppo consigliare del comune capoluogo, i sindaci dei comuni della provincia iscritti al PD.

Art. 3 -La Commissione Provinciale per il Congresso

La Commissione Provinciale per il Congresso, eletta dalla Direzione Provinciale è composta da 9 persone, elegge al proprio interno il coordinatore e una volta presentate le candidature viene completata con un delegato per ogni candidato Segretario Provinciale;

La Commissione, nello svolgimento dei suoi lavori e nelle decisioni che assume, si ispira al principio della ricerca del più ampio consenso.

La Commissione Provinciale ha il compito di garantire che il procedimento congressuale si svolga in modo democratico e che in tutte le iniziative e in tutti i momenti del dibattito sia assicurata piena parità di diritti a tutti i candidati.

La Commissione Provinciale assicura che sia data massima e tempestiva comunicazione a tutti gli iscritti dei termini e delle modalità di presentazione delle candidature ad ogni livello predisponendone la relativa modulistica.

Fornisce ad ogni Circolo il tabulato dell’Anagrafe degli iscritti su cui registrare la partecipazione al voto, la scheda elettorale per l’elezione del Segretario provinciale e di circolo e il modello di verbale sul quale registrare i risultati delle votazioni per gli organi provinciali e di circolo.

Art. 4 – Candidature del Segretario e dell’Assemblea Provinciale

Le candidature a Segretario provinciale devono essere sottoscritte da un numero di iscritti compreso tra 31 e 93.

Le candidature devono essere depositate, insieme al Programma politico organizzativo e ad una sintesi dello stesso, entro e non oltre le ore 18.00 del giorno 15 settembre 2010. Ogni candidato, unitamente alla sua candidatura personale presenta entro il giorno 15 settembre 2010, la sola denominazione della o delle liste provinciali a lui collegate.

Per poter essere presentata in tutti i circoli della provincia ogni lista dovrà essere sottoscritta da almeno 93 iscritti di almeno 16 dei circoli su base provinciale.

Nei circoli è possibile presentare altre liste collegate ad un candidato segretario, previa accettazione dello stesso o di suo delegato, sottoscritte da almeno il 3% degli iscritti del circolo.

L’ordine di presentazione delle candidature è assunto anche come ordine di illustrazione delle linee politico programmatiche dei candidati Segretari nel corso delle assemblee di Circolo.

Art.5 Elezione del Segretario e dell'Assemblea provinciale

Il Segretario provinciale è eletto in collegamento a una o più liste di candidati all’Assemblea provinciale.

Le liste per l’Assemblea provinciale vengono votate in ogni Assemblea di circolo.

Le liste devono essere collegate a un candidato Segretario, che autorizza il collegamento (anche attraverso un proprio delegato), e non possono contenere un numero di candidati all’Assemblea provinciale superiore a quello spettante a quel circolo.

Le liste, dove sono previsti più candidati, devono essere formate, pena l’inammissibilità, nel rispetto dell’alternanza di genere.

I candidati all’Assemblea provinciale vengono eletti secondo l’ordine di posizione nella lista.

Il voto per il Segretario provinciale si esprime votando soltanto una delle liste collegate alla sua candidatura.

I delegati all’Assemblea provinciale da eleggere in ogni circolo sono ripartiti tra le liste con il metodo proporzionale d’Hondt, fino a raggiungere il numero degli eligendi previsto in quel circolo.

Terminati i Congressi di circolo, il riequilibrio proporzionale, al quale accedono le liste che hanno raggiunto almeno il cinque per cento dei voti validi su base provinciale, deve garantire la piena proporzionalità dei delegati eletti da ciascuna di queste liste con il rispettivo numero di voti validi riportati.

Tale riequilibrio, svolto dalla Commissione Provinciale per il Congresso, avviene assumendo come riferimento la lista che ha ottenuto lo scarto positivo più alto tra la percentuale di delegati eletti nei circoli e la percentuale di voti validi riportati.

A tale lista non viene attribuito nessun ulteriore delegato, mentre il numero di delegati delle altre liste viene proporzionato a quello della prima, individuando i delegati da recuperare per ciascuna lista con il metodo dei resti più alti percentuali nei singoli circoli.

Il numero complessivo di delegati all’Assemblea provinciale può essere perciò determinato solo al termine del riequilibrio, in modo da assicurare a ogni lista che abbia raggiunto almeno il cinque per cento dei voti validi un numero di delegati direttamente proporzionale ai voti ottenuti.

È eletto Segretario provinciale il candidato collegato alla maggioranza assoluta di delegati all’Assemblea provinciale.

Qualora nessun candidato Segretario abbia conseguito la maggioranza assoluta dei delegati, l’Assemblea provinciale elegge il Segretario provinciale con un ballottaggio a scrutinio segreto, a cui accedono i due candidati collegati al maggior numero di delegati.

Art. 6 – Elezione del Segretario e del Direttivo di Circolo;

Le candidature a Segretario di circolo e le liste di candidati al Direttivo di circolo si presentano alla Presidenza del Congresso di circolo, non appena eletta dal circolo Stesso, il giorno dell’apertura del Congresso di circolo e devono essere sottoscritte da almeno un terzo del numero previsto dall’assemblea per il direttivo di Circolo.

Il numero dei componenti dei Direttivi dei circoli deciso dall’assemblea subito dopo l’elezione della presidenza in relazione al numero degli iscritti è il seguente:

Numero di iscritti Componenti del direttivo

Fino a 30 iscritti max 10

Fino a 50 iscritti max 20

Fino a 100 iscritti max 30

Fino a 150 iscritti max 34

Oltre i 151 iscritti max 40

Il Segretario di circolo è eletto dall’Assemblea degli iscritti in collegamento a una o più liste di candidati al Direttivo di circolo.

Le liste devono essere collegate a un candidato Segretario, che autorizza il collegamento, e non possono contenere un numero di candidati al Direttivo superiore al numero massimo previsto di componenti dell’organismo.

Le liste devono essere formate, pena l’inammissibilità, nel rispetto dell’alternanza di genere.

I candidati al Direttivo vengono eletti secondo l’ordine di posizione nella lista.

Oltre ai membri elettivi fanno parte di diritto del direttivo di circolo anche i parlamentari, i consiglieri regionali, provinciali e gli amministratori locali iscritti al partito: (Sindaco, assessori, consiglieri comunali).

Il voto per il Segretario di circolo si esprime votando soltanto una delle liste collegate alla sua candidatura.

I componenti del Direttivo sono ripartiti tra le liste con il metodo proporzionale d’Hondt.

È eletto Segretario di circolo il candidato collegato alla maggioranza assoluta dei componenti del Direttivo.

Qualora nessun candidato Segretario abbia conseguito la maggioranza assoluta dei componenti del Direttivo, il Direttivo elegge il Segretario di circolo con un ballottaggio a scrutinio segreto, a cui accedono i due candidati collegati al maggior numero di componenti dell’organismo.

Art. 7 -Modalità di convocazione delle Assemblee di Circolo

La convocazione delle assemblee deve essere spedita, a cura del coordinamento di circolo uscente, a tutti gli iscritti al Circolo almeno 7 giorni prima dello svolgimento utilizzando il fac-simile di convocazione predisposto dalla Commissione Provinciale per il Congresso.

La convocazione dovrà comunque contenere: il luogo, il giorno e l’ora di inizio della riunione, il programma dei lavori e l’orario di apertura e di chiusura delle votazioni.

Le votazioni dovranno durare non meno di una e non più di tre ore consecutive da collocare in orario successivo alle ore 18.00 per i giorni feriali o nel fine settimana.

Art. 8 – Modalità di svolgimento delle Assemblee di Circolo

Le modalità e i tempi di svolgimento delle Assemblee di Circolo devono garantire la più ampia possibilità di intervento agli iscritti.

Le Assemblee di Circolo sono aperte alla partecipazione di elettori e simpatizzanti del Partito Democratico.

In apertura dell’Assemblea di Circolo, su proposta del Segretario del Circolo stesso, viene costituita e messa ai voti per l’approvazione una Presidenza, che ha il compito di assicurare il corretto svolgimento dei lavori e che garantisca la presenza di almeno un rappresentante per ciascuna candidatura. Fa parte della Presidenza un membro della Commissione Provinciale o un delegato esterno alla stessa che è tenuto ad assistere alla riunione, con funzioni di garanzia circa il regolare svolgimento dei lavori.

Prima che siano aperte le operazioni di voto, vengono presentate le linee politico-organizzative collegate ai candidati a Segretario Provinciale e, distintamente rispetto alle prime, le candidature a Segretario di Circolo, assicurando a ciascuna di esse pari opportunità di esposizione, entro un tempo massimo di 10 minuti.

L’elezione degli organi Provinciali e di Circolo avviene in ogni caso a scrutinio segreto.

Lo spoglio è pubblico e viene svolto dalla Presidenza immediatamente dopo la conclusione delle operazioni di voto.

A conclusione delle operazioni di voto in ciascun Circolo viene redatto un verbale che viene immediatamente trasmesso alla Commissione Provinciale per le operazioni di calcolo di propria competenza. Il verbale contiene anche, i risultati delle votazioni per l’elezione del Segretario e del direttivo di Circolo.

Art. 9 -Modalità di convocazione dell’ assemblea provinciale

La convocazione dell’ assemblea provinciale deve essere spedita, a cura del coordinamento uscente, a tutti i delegati almeno 7 giorni prima dello svolgimento.

La convocazione dovrà comunque contenere: il luogo, il giorno e l’ora di inizio della riunione, il programma dei lavori e l’orario di apertura e di chiusura delle eventuali votazioni per il ballottaggio.

Art. 10 -Proclamazione dei risultati e nomina del Segretario provinciale

L’Assemblea Provinciale, nella riunione di insediamento, convocata e presieduta della Commissione Provinciale, elegge il proprio Presidente.

La candidatura a Presidente dell'Assemblea deve essere sottoscritta da almeno il 10% dei membri dell'Assemblea e la votazione avviene a scrutinio segreto.

Nel caso di una sola candidatura l’elezione avviene con voto palese.

Per l’elezione del Presidente è richiesta la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. Qualora nessuno dei candidati raggiunga tale maggioranza al primo turno di votazione, si procede ad un secondo turno di votazione al quale sono ammessi solo i due candidati più votati al primo turno. In caso di parità, si considera eletto il più giovane di età.

Il Presidente dell’Assemblea Provinciale proclama eletto alla carica di Segretario il candidato la/le cui lista/e, sulla base delle comunicazioni della Commissione Provinciale, abbia/no ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi dell’Assemblea Provinciale.

Qualora nessun candidato abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, il Presidente dell’Assemblea Provinciale indice, in quella stessa seduta, il ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati le cui liste abbiano ottenuto il maggior numero di componenti dell’Assemblea e proclama eletto Segretario il candidato che ha ricevuto il maggior numero di voti validamente espressi.

Art.11 -Norme di Garanzia

La Commissione Provinciale ha la responsabilità di accesso e vigilanza sull’Anagrafe degli iscritti, sulla regolarità e sull'effettivo svolgimento dei Congressi. La Commissione interviene e surroga i compiti dei coordinamenti di Circolo in caso di inadempienza.

Eventuali contestazioni riguardo alla convocazione e allo svolgimento delle Assemblee di Circolo devono essere rivolte alla Commissione Provinciale per il Congresso entro due giorni dallo svolgimento del congresso, in seconda istanza, alla Commissione Regionale di Garanzia.