mercoledì 7 luglio 2010

Verso il congresso - E.Quarello 7-7-2010

PREMESSA

UN DOCUMENTO APERTO AI CONTRIBUTI PER CREARE UN PARTITO FORTE E UNITO

Questo documento vuole essere la base, il punto di partenza per una elaborazione collettiva, frutto del contributo e delle integrazioni di iscritti, militati, coordinatori di circolo ed elettori del PD trevigiano. Un documento che stimoli la discussione non solo in vista del congresso e della costruzione del programma per le prossime elezioni provinciali, ma che contribuisca a delineare il profilo del nostro partito su obiettivi anche a più lungo termine capaci di contribuire a rafforzare il profilo identitario del PD. Un documento capace di generare una azione propositiva per un partito unito e forte nella sua necessaria coesione.

Per questo un documento non chiuso ma aperto da sottoporre alla discussione, al contributo di proposte dei circoli, degli iscritti, dei cittadini rappresenta l’inizio di un percorso che ci potrà consentire di affrontare il congresso e le prossime elezioni con un profilo ricco di proposte e capace di una migliore sintesi unitaria. Un approccio aperto nel rispetto di quella spinta fondativa che ha entusiasmato molti trevigiani nella costruzione di una alternativa alla deriva culturale e politica proposta dalle destre.

VERSO IL CONGRESSO

I congressi cittadini e quello provinciale coinvolgeranno tutti i circoli del Partito Democratico Trevigiano nell'elezione dei nuovi organismi dirigenti e nell'elaborazione di un programma che caratterizzerà la nostra azione politica e culturale per i prossimi anni.

Tutto ciò non si deve esaurire nella semplice scelta delle persone che dovranno guidare il partito.

Con la costruzione dei nuovi organismi comunali e provinciali abbiamo una grande occasione per superare le difficoltà e le conflittualità generate nella fase costituente, dobbiamo impegnarci perché questo avvenga su un progetto politico il più condiviso possibile e che abbia come obiettivo la necessità di esprimere idee chiare su temi concreti che vanno dalla viabilità, allo sviluppo urbanistico, ambientale, economico e sociale che riguardano il territorio veneto e trevigiano

E’ questo il contributo che ci attendiamo dal congresso e non la nuova conta tra gruppi dirigenti o filiere di corrente che generano la delegittimazione delle scelte e un profilo di proposte poco chiare e ambigue.

COSTRUIRE IL PROFILO IDENTITARIO DEL PD

Se va riconosciuto che in questi primi due anni e mezzo di vita del PD anche nella nostra provincia sono stati caratterizzati da straordinari momenti di innovazione, incentrati sul coinvolgimento di migliaia di elettori e iscritti nei processi di scelta. A questa grande spinta democratica non è tuttavia corrisposta una forma-partito compiuta capace di valorizzarla sul piano politico ed elettorale.

Contribuire a costruire il profilo identitario del PD significa promuovere l’elaborazione di una cultura politica. Contrariamente a quanto in questi due anni di esperienza abbiamo sentito affermare e cioè che questo compito spetta essenzialmente alla classe dirigente, crediamo che la questione vada posta più correttamente:

E’ evidente che la classe dirigente del partito deve essere impegnata e capace di elaborazione culturale e politica ma l’essenza “dell’essere democratici” consiste proprio nella capacità di non demandare il compito in modo esclusivo ad una classe dirigente di soli eletti ma nella capacita della costruzione attraverso un rapporto costante di reciprocità e interconnessione del partito con i propri aderenti, con i propri elettori e più in generale con i cittadini.

I luoghi di pensiero nel PD devono essere identificabili ma altrettanto aperti.

FUTURO/RINNOVAMENTO/GENERE

Un partito che pensa al futuro delle prossime generazioni pensa anche al ricambio della sua classe dirigente sia nella dimensione generazionale sia in quella del rispetto della parità di genere nel rispetto del proprio codice etico.

LE PRIMARIE

Le primarie sono un tratto distintivo del PD nella selezione della nostra classe dirigente e, soprattutto, per scegliere i candidati più rappresentativi alle cariche istituzionali. Ogni qualvolta vi abbiamo fatto ricorso c’è stata una risposta straordinaria da parte della società.

IL PARTITO E IL TERRITORIO

Di fronte alla crisi economica oggi riconosciuta da tutti ( anche da chi fino a qualche settimana fa ci diceva che l’Italia e in particolare il sistema socio economico della nostra provincia ne era quasi immune) cresce la preoccupazione per l’incapacità e quindi la necessità del PD di rappresentare le fasce più in difficoltà della società. Dobbiamo ammettere con lucidità che questo è un problema anche del nostro partito e che esiste una contraddizione visto che i cittadini più deboli dovrebbero essere l’interlocutore naturale di un partito progressista. E’ un dato di fatto lo abbiamo visto insieme nell’analisi del voto quali sono le categorie di persone in cui fatichiamo a raccogliere consenso.

Se a questo sommiamo (e il numero progressivo dell’astensione ne è un indicatore) la consapevolezza di essere di fronte ad una società disorientata, che manifesta sfiducia nella capacità della politica di organizzare risposte adeguate ai propri bisogni, il rischio di agevolare non solo una deriva populista di destra ma anche il rigetto di una cultura democratica è evidente.

Anche il nostro partito non ne è immune dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra la valorizzazione delle esperienze positive dei nostri amministratori in cui i cittadini si riconoscono e la consapevolezza che un partito si regge sulla forza ed il lavoro di tantissimi militanti che pur non avendo un ruolo amministrativo lavorano con dedizione ed interesse al bene comune.

I rappresentanti eletti nelle istituzioni pubbliche vanno valorizzati con determinazione ma sarebbe una forma pericolosa di chiusura se determinassero in modo esclusivo le decisioni del partito. Dobbiamo essere consapevoli che soprattutto a livello nazionale e regionale la sensazione che abbiamo dato è che le decisioni strategiche vengono prese all’esterno degli organismi e che chiamiamo le assemblee a ratificare.

Per questo è necessario uno sforzo complessivo ed insistere con maggiore determinazione su alcuni punti. Essenziale che i cittadini, la comunità trevigiana possano capire chi siamo, per quali valori ci spendiamo, quali risposte concrete proponiamo a bisogni altrettanto concreti.

I circoli

Nella sua fondazione in PD nella provincia di Treviso ha visto la nascita di …..circoli, oggi grazie ad un lavoro silente ma determinato sono diventati …… L’obiettivo per i prossimi anni deve essere la costituzione di almeno 95 circoli. Almeno uno per ogni comune!

Consapevoli che nel rapporto, nella valorizzazione del lavoro dei circoli ci sono le condizioni per l’elaborazione culturale e la creazione del consenso. In una prospettiva orizzontale che non individua i circoli territoriali come semplice luogo di ricezione delle direttive ma come spazio vitale di sviluppo di azioni concrete capaci di rendere esplicita e riconoscibile la presenza del PD.

Per questo I nostri Circoli devono diventare sempre di più luoghi di investimento culturale, di memoria storica, di crescita culturale per i cittadini, di confronto e di elaborazione di nuove idee per la collettività.

I Coordinamenti di Area

Se da una parte la presenza di un circolo in ogni comune permette di radicare meglio il partito è necessario rilanciare e rivedere la rete di supporto e coordinamento tra i circoli delle varie aree territoriali. La sinergia di più circoli limitrofi può migliorare di molto la capacità di affrontare alcuni temi ed iniziative a cui il partito provinciale deve essere di supporto.

Anche per questo abbiamo sostenuto e oggi condividiamo le modifiche statutarie che prevedono una presenza nell’assemblea provinciale di una parte dei coordinatori di circolo.

Dobbiamo continuare a perseguire momenti di confronto tra il partito provinciale e i circoli non solo attraverso l’incontro mensile (iniziativa ormai istituzionalizzata nella nostra provincia) ma rafforzando i coordinamenti di zona capaci di produrre iniziative coerenti e non autoreferenziali.

Il Tesseramento

I dati sul tesseramento in corso ci consegnano una fotografia positiva, molto positiva se paragonata ad altre provincie. Nell’ultima assemblea dei coordinatori è emerso come sostanzialmente si stiano confermando i tesserati dello scorso anno ai quali si affiancano delle nuove adesioni.

Dobbiamo comunque riprendere con forza la campagna di tesseramento, non solo perché e condizione base affinchè il congresso sia partecipato ma perché senza tornare a discussioni su cui ci siamo avvitati per tanto tempo crediamo che siamo oggi tutti consapevoli che i circoli e la loro organizzazione sono la nostra forza e che ciò non significa non essere capaci di offrire strumenti diversi e moderni di adesione alle proposte del partito, è necessario utilizzare tutte le forme di comunicazione dai banchetti nei gazebo alle più moderne ma la comunicazione deve diventare sostanza per trasformarsi in consenso vero e la sostanza è la relazione, la partecipazione ma anche la forza dell’appartenenza e quindi i nostri iscritti. Il radicamento nel territorio non significa soltanto fare più banchetti o più propaganda politica, significa soprattutto essere interlocutore credibile dei cittadini nell’affrontare grandi e piccole questioni.

Risorse

La disponibilità di risorse con cui fare politica è strategica, ci sono voluti 2 anni di impegno per stabilizzare una figura professionale presso la segreteria provinciale e per ottenere che i consiglieri regionali contribuissero al sostegno economico del partito.

Tutto questo nella consapevolezza che le risorse economiche non solo le uniche risorse, ma a queste si deve affiancare la possibilità di usufruire di strutture, mezzi e materiali.

Per questo serve continuare al rafforzare la segreteria provinciale perché diventi un luogo aperto a sostegno logistico delle articolazioni territoriali. La formazione di un esecutivo competente a cui assegnare ruoli e funzioni è un elemento oggi imprescindibile per rendere più efficace il lavoro.

Naturalmente le risorse economiche non riguardano solo il livello provinciale ma nel rispetto di quanto sopra esposto devono essere rese dispobili anche ai circoli. Per questo in Provincia di Treviso abbiamo scelto che tutto l’eccedente raccolto attraverso la quota fissa del tesseramento a sostegno delle attività del livello provinciale sia trattenuta direttamente dai circoli. Sembra una cosa scontata ma altrove non è così e non è così nemmeno l’impegno (che deve perseguire) nel supportare economicamente tutte le iniziative per le quali i circoli hanno fatto richiesta.

LA FORMAZIONE PER COLTIVARE LA NUOVA CLASSE DIRIGENTE

Dobbiamo insistere sulla strada della formazione politica (fino ad oggi tutte le iniziative rivolte alla formazione hanno dato buoni risultati, basti pensare all’ultimo corso sul bilancio comunale che abbiamo fatto nel mese di maggio e che ha visto 50 partecipanti). O gli ottimi risultati sulla formazione dedicata ai giovani (es. viaggio al Parlamento Europeo e i finesettimana residenziali di formazione politica e amministrativa).

GLI AMMINISTRATORI LOCALI

Una buona azione politica locale passa attraverso il ruolo che svolgono gli amministratori. Ciò significa investire negli amministri di oggi ma crescere e motivare gli amministratori di domani.

ASSUZIONI DI RESPONSABILITA’ E GRUPPO DIRIGENTE

Necessario costruire un gruppo dirigente affidabile, necessario il contributo vero di tutti noi perché l’esperienza ci insegna che affrontiamo nelle fasi congressuali forti tensioni per assunzioni di ruoli e funzioni alle quali non sempre corrisponde un reale impegno di produzione di lavoro.

All’accettazione di un incarico nel partito deve corrispondere un reale impegno a lavorare con serietà e continuità. Chi non svolge con serietà e continuità il suo mandato deve essere sostituito senza esitazioni.

Un gruppo dirigente in grado di rispondere in modo positivo alle domande che ci ha posto il nostro Segretario Nazionale nell’ultima assemblea di maggio:

Sappiamo essere all’altezza del nostro compito? Sappiamo metterci in sintonia con i problemi della nostro società?

Mettersi all’altezza significa oggi raccogliere lo spirito unitario dell’iniziativa nazionale realizzata il 21 e 22 maggio scorso e perseguire con determinazione come abbiamo fatto con l’iniziativa provinciale del 1° giugno scorso a Treviso.

Il risultato regionale ci consegna oggi 2 consiglieri di cui anche il Capogruppo ma le elezioni regionali hanno anche confermano tutta la nostra debolezza.

Per questo a questa elezione deve corrispondere ora una maggiore forza di azione sul territorio , per esprimere con chiarezza ed intensificare le relazioni con i cittadini.

Dobbiamo rafforzare il PD per fare opposizione in modo più efficace e contemporaneamente preparare l’alternativa.

Dobbiamo esplicitare la nostra idea di società, il nostro modello di sviluppo.

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Non facciamoci rubare il tratto di rappresentare il vero riformismo in questo pese, il centro destra propone tagli agli stipendi dei parlamentari (è vero in modo populistico e poco credibile in termini di efficacia, 10% ai collaboratori dei ministri a livello nazionale e il 5% di Zaia risultano offensivi) ma attenzione per i cittadini comuni, vista anche la disparità di capacità comunicativa questa rischia di passare come l’unica proposta. Dobbiamo ribadire con forza la nostra proposta sulla riduzione del numero dei parlamentari (sui parametri europei) e con questa la riforma del sistema pensionistico degli stessi da retributivo a contributivo come per tutti i lavoratori (visto che di pensioni si parlerà molto nei prossimi mesi).

Nessun contributo ai costi della crisi è arrivato dalla tassazione sulle rendite finanziarie o sulle attività finanziarie speculative.

Alla Lega che insiste in modo demagogico sul federalismo e sulle gabbie salariali dobbiamo rispondere che con questa manovra l’unica gabbia che hanno ottenuto e quella fiscale che produce al sud la cancellazione dell’irap e al nord una idea punitiva del fisco proprio in contraddizione di quanto hanno sostenuto sino ad oggi i leghisti.

LEGALITA’

Il PD deve essere riconosciuto come il partito che si batte contro la malversazione e la corruzione. Non dobbiamo sostituirci alle funzioni della magistratura o della polizia ma combattere affinchè ci sia la massima trasparenza ed imparzialità.

La legalità è la precondizione di una buona politica per questo nei prossimi mesi la nostra azione deve continuare ad essere determinata e riconoscibile sia sul fronte delle vicende nazionali: legittimo impedimento, legge bavaglio, sia sulle questioni locali (es. caso Bolzan).

TRASPARENZA

La scelta di un profilo trasparente ed etico nella gestione del partito e delle risorse può essere ancora migliorata.

Abbiamo scelto di affidare a Banca Etica il Conto corrente del PD provinciale, di effettuare in tutti i casi possibili pagamenti tramite bonifico bancario verso i fornitori per ridurre la gestione di denaro per cassa e dobbiamo oggi rendere fruibile facilmente ai nostri interlocutori la verifica di questo metodo.

La segreteria provinciale in questi due anni non senza tensioni si è battuta per impedire che lo strumento delle nomine negli enti non sia per relazioni clientelari, che nulla hanno di sano e che sono ben distanti dagli interessi generali della collettività.

Per questo nella nuova versione del sito internet sarà possibile avere una lista trasparente delle cariche proposte e assunte da iscritti al PD e il loro relativo compenso.

COMUNICAZIONE

Necessario rafforzare e stabilizzare una chiara ed efficiente comunicazione sia sul fronte esterno che su quello interno.

Per questo le azioni in corso sono :

  • L’attivazione di un rinnovato sito internet collegato ad una newsletter e ai principali social network. Il nuovo sito avrà uno spazio aperto alla discussione politica e ai commenti ai contributi.
  • Attivazione del sito provinciale sottoforma di piattaforma web per la semplice creazione di siti web dei circoli.
  • Attivazione di un ufficio stampa provinciale.
  • Attivazione del servizio di invio di sms per rendere più efficace la comunicazione di iniziative di forte interesse.
  • La costruzione di un gruppo Comunicazione provinciale per migliorare il livello di impatto della comunicazione e della propaganda.
  • Il sostegno alla pubblicazione di opuscoli, volantini e riviste dei circoli.

I TEMI

A livello nazionale questa esigenza è stata raccolta e tradotta in pratica attraverso i sei documenti politici che affrontano temi quali ambiente, lavoro, giustizia, riforme, università e ricerca, Europa. Un buon punto di partenza per declinare ciascun argomento al nostro territorio

Non possiamo dimenticare che il nostro congresso si inserisce in un quadro politico, economico e sociale in cui verte una crisi economica pesante in cui molti lavoratori hanno perso il posto o lo vedono fortemente minacciato, i giovani non riescono ad inserirsi dignitosamente nel mondo del lavoro e vedono tagliare in continuazione le risorse dedicate alla loro formazione. Gli anziani sono umiliati dal livello inadeguato del loro reddito.

FEDERALISMO FISCALE

Con la manovra predisposta dal governo oltre alla sua inadeguatezza ad affrontare nel metodo e nei contenuti le ragioni della crisi economica ne emerge la contraddizione verso l’attuazione del federalismo. Il governo aveva promesso più trasferimenti e meno pressione fiscale invece gli enti locali si vedono tagliare le risorse e la pressione fiscale aumenta.

AMBIENTE

L'ambiente è un tema identitario del PD e sul quale si riversano le aspettative di molti cittadini che non ci hanno ancora dato il loro consenso.

Il PD provinciale deve essere maggiormente riconosciuto per la sua volontà verso il potenziamento della rete dei trasporti locali, verso il risparmio energetico, per le politiche di raccolta differenziata ed il riciclo.

Dobbiamo essere riconosciuti anche grazie alle positive sinergie con le nostre amministrazioni per l'incentivazione dei cittadini all'utilizzo delle energie alternative, all'attenzione per la tutela dei beni ambientali, all'estensione delle aree verdi in città.

Accompagnando la politica del fare ad un'azione culturale che promuova uno sviluppo economico che non consumi ulteriormente il territorio e ribadendo la nostra contrarietà non ideologica ma motivata dalla non convenienza economica e della sicurezza alla politica nucleare.

LAVORO

Il lavoro, quello autonomo e quello dipendente , quello da creare e quello da tutelare non può che essere al centro della nostra azione politica. L'impegno del partito su questo punto rappresenta dunque un nodo decisivo nella nostra provincia alla luce delle profonde trasformazioni in atto e alla caduta preoccupante dell’occupazione e della produttività.

Dobbiamo essere un riferimento credibile per il mondo del lavoro con cui tradizionalmente abbiamo sempre interloquito; con proposte chiare, difendendo chi risulta più esposto alla crisi e dando una prospettiva ai migliaia di giovani precarie.

Dobbiamo batterci per spingere il Governo nazionale a dare la possibilità ai Comuni italiani di sbloccare tantissime piccole opere che possono dare immediato respiro alle nostre imprese, creando nuove occasioni di lavoro.

UNIVERSITA' E RICERCA

Per quanto riguarda l'Università e la Ricerca il PD Trevigiano deve sviluppare a nostro avviso un migliore rapporto e confronto perché ne possono scaturire nuove opportunità, nuove ricchezze e una straordinaria vivacità scientifica e culturale.

Nei prossimi anni dobbiamo impegnarci a sviluppare meglio un dialogo con la docenza, il mondo della ricerca e la componente studentesca, con lo scopo esplicito di un arricchimento collettivo per tutta la comunità.

SCUOLA

La battaglia contro i tagli, la valorizzazione del ruolo degli insegnanti, l'impegno per garantire il tempo pieno (determinante sia per la formazione dei nostri giovani e per consentire di conciliare lavoro e famiglia) devono essere priorità assolute. L’accesso all’istruzione è per noi un fattore fondamentale per il progresso e la crescita del nostro Paese.

STATO SOCIALE E SERVIZI ALLA PERSONA

Una politica che punti a costruire comunità. Una rete salda che produce coesione sociale che abbia a cuore la cura del territorio, della persona e del suo welfare. Un welfare di comunità.

Il PD trevigiano deve impegnarsi nella promozione di una cultura della solidarietà, soprattutto verso i più deboli, combattendo il disagio sociale che, spingendo ai margini della comunità fasce di popolazione, favorisce le organizzazioni criminali e le loro pratiche illegali. Nessuno deve essere lasciato solo di fronte alle difficoltà della vita, ognuno deve sentirsi parte della nostra comunità.

L’obiettivo di garantire la sicurezza per tutti i cittadini è un valore del PD Trevigiano.

INTEGRAZIONE

L'integrazione dei cittadini immigrati è fondamentale per costruire una comunità ordinata e accogliente. Il confronto tra culture, religioni, storie, tradizioni diverse è una straordinaria risorsa che può far giocare alla nostra provincia un ruolo positivo da protagonista.

Su questo terreno la battaglia culturale che il Partito Democratico dovrà

condurre deve essere ferma e convinta, in grado di contrastare la

propaganda di quei partiti che lucrano consensi alimentando la paura la diffidenza.

LE PROSSIME ELEZIONI PROVINCIALI

E’ stata attivata una prima commissione con compiti istruttori per portare alla Direzione una fotografia aggiornata dei cambiamenti in atto (riduzione e ridefinizioni dei collegi) e le proposte di metodo per affrontare questo importante appuntamento elettorale.

Il congresso è un passaggio decisivo per decidere insieme come affrontiamo nei contenuti questo imminente appuntamento:

Non possiamo nuovamente arrivare fuori tempo massimo, non abbiamo scuse ( in questo caso non esistono livelli superiori) su cui scaricare responsabilità per ritardi di tipo organizzativo. Primo dobbiamo condividere il metodo che ci porterà alle scelte sui nostri candidati. Questa volta dipende da noi per questo la commissione istruttoria per settembre offrirà alla discussione della Direzione e dei circoli scelte di percorsi chiari e condivisibili che valorizzino il contributo di idee e proposte che arriveranno dai congressi di circolo.

Quale è il profilo del PD rispetto al tema provincia?

  • Siamo per la loro abolizione. Allora coerenza vorrebbe che il PD non partecipi a questa competizione.
  • Siamo per il loro mantenimento, consapevoli delle nuove competenze che gli sono state affidate es. in termini di urbanistica e altre che potrebbero entro l’anno assumere ad esempio con il superamento degli AATO di cui si sta discutendo in questi giorni. Ci impegniamo in una campagna elettorale su una agenda politica di temi imposti da altri?
  • Vogliamo rilanciare e siamo per una profonda riforma delle provincie, che ne riveda il ruolo e la funzione sulla base della necessita e della funzione di un organo di programmazione e coordinamento sovra comunale capace però di riformarsi per ridurre costi, sprechi ed inefficienze.

Dobbiamo discuterne, elencare le priorità tematiche (organizzazione, viabilità, programmazione sociosanitaria, sviluppo urbanistico, formazione e lavoro, sviluppo del territorio). Scegliere e preparare una strategia di comunicazione semplice, diretta ed efficace. Trovare le risorse per fare una campagna coerente. Ma soprattutto darci una linea condivisa in modo che sia forte proprio perché condivisa. Non possiamo permetterci di presentarci agli elettori carichi di contraddizioni magari con una campagna elettorale in cui mentre i nostri candidati corrono nel territorio qualche dirigente esce dicendo che le provincie non servono.

CONCLUSIONI

Siamo sempre stati reticenti verso l’abuso del termine “aria nuova”. Troppe volte ci sia appella a questa definizione per invocare generici cambiamenti di passo. Oggi è il momento di essere molto determinati e coerenti, preferiamo quindi pensare e caricarci della fatica di un progetto ben consapevole che con la partecipazione dei nostri iscritti, dei nostri simpatizzanti, con una presenza radicata nel territorio, con la capacità di ascoltare ed interpretare con serietà i bisogni e le paure sappia costruire la speranza e fiducia nel futuro il Partito Democratico. Un PD alternativo alla cultura di destra, un PD che privilegia il bene collettivo agli interessi di pochi.

Il Segretario Provinciale

Enrico Quarello

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