Cosa vogliamo
Una scuola pubblica, di qualità, più autonoma e radicata nel territorio; una scuola che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno, capace di educare al rispetto e alla responsabilità e di rendere effettivo il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito per tutti e per ciascuno.
Una scuola più sicura e qualificata per allievi, insegnanti, dirigenti e personale ATA, con adeguate risorse finanziarie e di personale, con la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e con interventi per la sicurezza, la funzionalità e il decoro delle strutture scolastiche.
Una scuola pubblica, di qualità, più autonoma e radicata nel territorio; una scuola che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno, capace di educare al rispetto e alla responsabilità e di rendere effettivo il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito per tutti e per ciascuno.
Una scuola più sicura e qualificata per allievi, insegnanti, dirigenti e personale ATA, con adeguate risorse finanziarie e di personale, con la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e con interventi per la sicurezza, la funzionalità e il decoro delle strutture scolastiche.
Cosa fare
- Soddisfare tutte le richieste delle famiglie sul tempo scuola (tempo pieno, modulo a 30 ore, tempo prolungato), sulla scuola dell’infanzia e sulla qualità della didattica, rafforzare il patto educativo scuola-famiglie;
- Assegnare risorse adeguate alle scuole, per il loro funzionamento e l’offerta formativa;
- Bloccare l’espulsione di 87.341 docenti e 44.500 ATA precari, a partire da quest’anno scolastico;
- Attuare un piano straordinario nazionale per la messa a norma degli edifici scolastici, per il risparmio energetico, per laboratori e attrezzature didattiche, anche con la riduzione dei vincoli del “patto di stabilità” che blocca gli investimenti degli enti locali e lo snellimento delle procedure amministrative;
- Evitare la chiusura delle piccole scuole (montagna, isole minori), laddove costituiscono presidio pubblico insostituibile per l’educazione dei bambini e per la comunità
Per risolvere queste emergenze il Pd chiede l’immediata cancellazione:
- dei tagli di 8 miliardi di euro e di 132.000 lavoratori della scuola attuati dal Governo Berlusconi con la “finanziaria estiva”;
- del piano programmatico e dei regolamenti attuativi della finanziaria estiva relativi alla scuola elementare e media, nonché alla chiusura delle scuole;
- del maestro unico, dell’orario a 24 ore settimanali e dell’abolizione delle compresenze dei docenti nella scuola elementare.
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