domenica 22 agosto 2010

Se la Lega vuole batta un colpo per il buon federalismo

Di Marco Stradiotto

Nelle Assemblee territoriali di Confindustria Veneto, di qualsiasi provincia, il grido d ’allarme lanciato al Presidente della Regione,Luca Zaia è stato lo stesso:“Non fate morire il federalismo nel la culla!”.
Un concetto essenziale ed espresso con forza a dimostrazione delle grandi attese che anche da questa porzione di Nord Est si levano.
Attese che hanno creduto, nelle tornate elettorali del 2009 e del 2010, alla prospettiva leghista e che oggi, inevitabilmente,si sentono frustrate a tal punto da “presentare il conto ”.
Sono troppo giovane per atteggiarmi a vecchio saggio, ma sinceramente me lo aspettavo. La manovra finanziaria presentata e la sua blindatura a colpi di fiducia è quanto di più ant ifederalista questo governo che ormai,per dirla alla Bersani,“Naviga in acque non conosciute ”,potesse partorire.
Oggi non siamo più nelle condizioni di dire “quando ci sarà il federalismo tutto andrà meglio ”;con una crisi economica che tarda a passar e e che lascia sul campo un numero crescente di vittime soprattutto tra i giovani, dobbiamo cominciare a dire di quale federalismo intendiamo parlare.
Io credo che esista un federalismo “buono ” ,ricco ,reale e veramente capace di dividere le risorse in modo equo, rendendo più efficiente lo Stato,ed uno “cattivo ”, delle briciole, esclusivamente di facciata.
Io non credo assolutamente alla necessità di sancire “Sante Alleanze ”contro la Lega; ricordo perfettamente quando mi invitarono, un paio di anni orsono, a Chiarano, nella Provincia trevigiana,per un ’iniziativa elettorale in vista delle comunali. Nonostante avessi impostato il Tom Tom per raggiungere l ’indirizzo esatto , mi ritrovai sorpreso in una sala nella quale esponenti di punta di PD e PDL sostenevano assieme una lista civica trasversale concepita in chiave anti Carroccio. Bene, il Candidato leghista in quel comune vinse con oltre il 77% dei consensi.
Il problema del Veneto non è la Lega ed episodi, come quello, di ingegneria partitica altro non fanno se non mitizzare, compattare e coprire le incoerenze del Carroccio.
Dobbiamo chiedere alla Lega coerenza, non si può tappezzare il Veneto di manifesti con scritto "Roma Ladrona" e poi approvare, nel Consiglio dei Ministri presieduto da Umberto Bossi, la relazione sul federalismo che in sostanza dice che se la finanza pubblica non funziona non è colpa dello Stato centrale ma di Regioni e Comuni.
Le contraddizioni leghiste sono molte altre: alleata con la parte politica più meridionalista e più clientelare, giustificatrice delle cricche, pronta a votare i contributi straordinari ai Comuni di Catania, Palermo e Roma e ad accettare la deroga al patto di stabilità per i Lavoratori socialmente utili della Sicilia in cambio della norma clientelare per gli splafonatori delle quote latte.
Con quello che resterà ,dopo questi “via libera ”alla politica clientelare,affarist a e gelatinosa di questi anni l ’unico federalismo che si potrà fare sarà quello “cattivo ”,quello povero, quello dei tagli lineari che fanno male solo ed esclusivamente ai migliori.
Noi del PD, invece sappiamo che per fare federalismo che serve al Veneto ed al Paese non servono le chiacchiere propagandistiche accompagnate dai tagli lineari uguali per tutti, buoni e cattivi, ma serve una politica che metta da parte i clientelismi, gli sprechi, le cricche, i privilegi, che combatta l'evasione fiscale in modo da avere le risorse necessarie da dare ai territori, come il Veneto, che storicamente sono stati più penalizzati.
Il Partito Democratico del Veneto è in campo per il federalismo vero; se la Lega vuole realmente farlo batta un colpo.

Marco Stradiotto
Senatore PD componente della commissione bicamerale per il federalismo fiscale

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