venerdì 28 agosto 2009

La vicenda di Campigo

Sul “Gazzettino” del 23 agosto è stata pubblicata una sconcertante rappresentazione della vicenda della vasca liquami di Campigo ad opera del capogruppo di Vivere Castelfranco Renato Tesser. Le dichiarazioni di Tesser sono state riportate in virgolettato e, visto che smentite non sono arrivate, non resta che constatare la veridicità di quanto riportato.

Tesser rappresenta la vicenda come una sorta di parodia ovvero di un’occasione per attaccare la maggioranza di Vivere Castelfranco sulla base di un “pretesto”. Inoltre attacca direttamente il Pd che sarebbe, a detta sua, il maggiore responsabile se non all’origine stessa della “messa in scena”.

Come si ricorderà, il comitato di Campigo ha raccolto ben 1600 firme contro l’installazione di una vasca di stoccaggio liquami posta in una posizione che comporta gravi rischi per l’ambiente ed una serie di disagi per la popolazione. Il Pd ha mantenuto una posizione ferma sulla vicenda dicendo due cose: 1) nessuno stoccaggio nelle “aree risorgive”; 2) lo stoccaggio deve avvenire nello stesso sito in cui c’è l’allevamento.

Secondo Tesser la vicenda sarebbe stata il pretesto per attaccare Vivere Castelfranco; ora va beh che attaccare una maggioranza che dimostra, in questo caso come in molti altri precedenti, tutta la sua debolezza ed improvvisazione è facile; ma davvero Tesser crede che al centro dei pensieri dei cittadini di Campigo (o di altre frazioni e quartieri) ci sia Vivere Castelfranco, per giunta col caldo di questi giorni? Davvero si pensa che non vi sia alcuna preoccupazione per falda acquifera, traffico indotto, odori molesti, ecc? Anche il solo sospettarlo, definendo “liquame elettorale” l’intera vicenda, rappresenta un’offesa per tanta gente che ha voluto semplicemente dimostrare, mobilitandosi, la propria preoccupazione. Solo per questo si dovrebbe chiedere scusa ai cittadini. Per ciò che riguarda il Pd, poi, è evidente la sostanziale differenza col nostro approccio alla democrazia: noi pensiamo che l’amministratore (sia esso nazionale, regionale o comunale) debba “rendere conto” (gli anglosassoni dicono “accountability”) ovvero dimostrare con responsabilità le ragioni di ogni singolo provvedimento. Capiamo che questo rende più difficile l’impegno nelle Istituzioni ma questa è la democrazia come la intendiamo noi: una cosa impegnativa e non una passerella televisiva serale. Ne sono testimonianza i verbali della commissione Statuto degli ultimi anni che contengono le nostre proposte in ordine allo sviluppo della partecipazione popolare, proposte che, non a caso, Vivere Castelfranco ha bocciato portando il lavoro di svecchiamento dell’Istituzione comunale castellana alla paralisi. Si sa che la crisi della politica, ormai più che ventennale, ha creato schiere di amministratori con un senso a dir poco “improvvisato” dell’impegno civico, per i quali il riscontro si cerca solo nella rincorsa dell’appuntamento elettorale ed a colpi di favori e piaceri di ogni tipo col rischio di perdere di vista l’interesse generale; tuttavia da qui alle prossime elezioni amministrative il tempo è ancora lungo e non è tardi per cambiare. Un percorso più faticoso che buttarla in politica come ha fatto Tesser. Certo: un percorso più faticoso ma infinitamente più gratificante per gli autentici democratici.

Giuseppe Esposito

Coordinatore Pd Castelfranco

(una sintesi dell'intervento è apparsa sul "Gazzettino" del 28 agosto 2009)

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