L’economia verde è l’unica leva di sviluppo dell’economia occidentale che consente di lasciare un mondo vivibile alle generazioni future e costruire la futura crescita assumendo il vincolo delle risorse ambientali e la qualità come criterio fondamentale.
Queste alcune delle azioni fondamentali:
1. Efficienza energetica:
Risparmiare energia con la riqualificazione delle abitazioni e degli edifici privati e pubblici, con la sostituzione delle auto e degli elettrodomestici più inquinanti:
In particolare:
Rendere permanenti ed estendere le agevolazioni fiscali del 55% per gli interventi di efficienza energetica delle abitazioni e degli edifici privati. Avviare un piano straordinario di riqualificazione per gli edifici pubblici (scuole e ospedali in testa), con l’istituzione di un fondo di rotazione di 100 milioni di euro all’anno, per l’efficienza energetica e la messa in sicurezza. Definire una data per nuovi edifici residenziali a “emissioni zero”.
Ecoincentivi per la rottamazione vincolati ad auto a basse emissioni e bassi consumi.
Ecoincentivi per l’acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo e per prevedere l'ampliamento a lavatrici e lavastoviglie ad alta efficienza energetica delle tipologie di elettrodomestici che possono usufruire delle detrazioni; blocco graduato delle vendite per gli apparecchi fuori da classe A e da classe A + per i frigoriferi.
2. Fonti rinnovabili:
Raddoppiare nei prossimi dieci anni l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Costruire un’industria nazionale del settore e promuovere nuove imprese che producano impianti, tecnologie, pannelli solari, nuovi materiali per l’edilizia, ecc.
La soluzione non è in un ritorno al nucleare a questo stadio di tecnologia: costi elevati, tempi molto lunghi, problemi legati allo smaltimento delle scorie radioattive.
3. Trasporto pubblico:
Favorire investimenti pubblici per il rinnovo del parco mezzi con acquisto di autobus a metano. Avviare un piano di 1.000 treni per i pendolari, con 300 milioni di euro all’anno per cinque anni. Prevedere incentivi fiscali attraverso i quali i datori di lavori possano fornire ai loro dipendenti i “ticket-transport”, dei buoni di trasporto, (su modello dei buoni pasto), esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, su mezzi collettivi e mezzi pubblici.
4. Ricerca:
Sostegno alla ricerca e all’innovazione dell’industria automobilistica per le auto ecologiche del futuro. Ripristinare il credito d’imposta per la ricerca come base di un’economia che punta sull’innovazione, sulla conoscenza e sulla qualità legata all’ambiente. Proseguire il lavoro avviato con Industria 2015.
5. Territorio, turismo, agricoltura di qualità:
Favorire le imprese e le economie che si basano sul nostro straordinario patrimonio ambientale e storico-culturale e puntano sul turismo di qualità, sui prodotti agricoli legati al territorio, alla manifattura italiana. Difendere e promuovere il made in Italy nel mondo. Ripristinare i fondi per la difesa del suolo dimezzati dal governo (dai 510 milioni di euro del 2008 ai 269 milioni del 2009, per arrivare nel 2011 a 93 milioni).
6. Rifiuti:
Incentivare il riciclo dei rifiuti e l’industria ad esso collegata: un incremento del 15% in dieci anni rispetto ai livelli attuali rappresenterebbe il 18% dell’obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di CO2. e significherebbe far scendere i consumi energetici di 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.
7. Regole e procedure semplici e certe:
Rendere più semplici le procedure delle autorizzazioni per gli impianti che utilizzino fonti rinnovabili e garantiscano risparmio energetico. Le Regioni completino entro il 2010 i loro piani energetici per il rispetto del “20-20-20”. I Comuni, sempre nell’arco di quest’anno, adeguino i propri regolamenti edilizi e urbanistici, affinché tutte le nuove costruzioni rispettino gli obblighi di legge per la produzione di calore e di energia elettrica.
8. Infrastrutture
Allentare il patto di stabilità per i Comuni per aprire subito i cantieri per piccole e medie opere di riqualificazione del territorio e delle città, per la manutenzione di scuole, ferrovie e strade.
Scegliere per l’Italia la via della green economy con un grande piano di riconversione ambientale è una priorità anche per sostenere e rilanciare l’economia. Attraverso la via della green economy si coinvolgono, fra nuovi lavori e riqualificazione di quelli esistenti, un milione di posti di lavoro nei prossimi cinque anni.
Queste alcune delle azioni fondamentali:
1. Efficienza energetica:
Risparmiare energia con la riqualificazione delle abitazioni e degli edifici privati e pubblici, con la sostituzione delle auto e degli elettrodomestici più inquinanti:
In particolare:
Rendere permanenti ed estendere le agevolazioni fiscali del 55% per gli interventi di efficienza energetica delle abitazioni e degli edifici privati. Avviare un piano straordinario di riqualificazione per gli edifici pubblici (scuole e ospedali in testa), con l’istituzione di un fondo di rotazione di 100 milioni di euro all’anno, per l’efficienza energetica e la messa in sicurezza. Definire una data per nuovi edifici residenziali a “emissioni zero”.
Ecoincentivi per la rottamazione vincolati ad auto a basse emissioni e bassi consumi.
Ecoincentivi per l’acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo e per prevedere l'ampliamento a lavatrici e lavastoviglie ad alta efficienza energetica delle tipologie di elettrodomestici che possono usufruire delle detrazioni; blocco graduato delle vendite per gli apparecchi fuori da classe A e da classe A + per i frigoriferi.
2. Fonti rinnovabili:
Raddoppiare nei prossimi dieci anni l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili. Costruire un’industria nazionale del settore e promuovere nuove imprese che producano impianti, tecnologie, pannelli solari, nuovi materiali per l’edilizia, ecc.
La soluzione non è in un ritorno al nucleare a questo stadio di tecnologia: costi elevati, tempi molto lunghi, problemi legati allo smaltimento delle scorie radioattive.
3. Trasporto pubblico:
Favorire investimenti pubblici per il rinnovo del parco mezzi con acquisto di autobus a metano. Avviare un piano di 1.000 treni per i pendolari, con 300 milioni di euro all’anno per cinque anni. Prevedere incentivi fiscali attraverso i quali i datori di lavori possano fornire ai loro dipendenti i “ticket-transport”, dei buoni di trasporto, (su modello dei buoni pasto), esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, su mezzi collettivi e mezzi pubblici.
4. Ricerca:
Sostegno alla ricerca e all’innovazione dell’industria automobilistica per le auto ecologiche del futuro. Ripristinare il credito d’imposta per la ricerca come base di un’economia che punta sull’innovazione, sulla conoscenza e sulla qualità legata all’ambiente. Proseguire il lavoro avviato con Industria 2015.
5. Territorio, turismo, agricoltura di qualità:
Favorire le imprese e le economie che si basano sul nostro straordinario patrimonio ambientale e storico-culturale e puntano sul turismo di qualità, sui prodotti agricoli legati al territorio, alla manifattura italiana. Difendere e promuovere il made in Italy nel mondo. Ripristinare i fondi per la difesa del suolo dimezzati dal governo (dai 510 milioni di euro del 2008 ai 269 milioni del 2009, per arrivare nel 2011 a 93 milioni).
6. Rifiuti:
Incentivare il riciclo dei rifiuti e l’industria ad esso collegata: un incremento del 15% in dieci anni rispetto ai livelli attuali rappresenterebbe il 18% dell’obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di CO2. e significherebbe far scendere i consumi energetici di 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.
7. Regole e procedure semplici e certe:
Rendere più semplici le procedure delle autorizzazioni per gli impianti che utilizzino fonti rinnovabili e garantiscano risparmio energetico. Le Regioni completino entro il 2010 i loro piani energetici per il rispetto del “20-20-20”. I Comuni, sempre nell’arco di quest’anno, adeguino i propri regolamenti edilizi e urbanistici, affinché tutte le nuove costruzioni rispettino gli obblighi di legge per la produzione di calore e di energia elettrica.
8. Infrastrutture
Allentare il patto di stabilità per i Comuni per aprire subito i cantieri per piccole e medie opere di riqualificazione del territorio e delle città, per la manutenzione di scuole, ferrovie e strade.
Scegliere per l’Italia la via della green economy con un grande piano di riconversione ambientale è una priorità anche per sostenere e rilanciare l’economia. Attraverso la via della green economy si coinvolgono, fra nuovi lavori e riqualificazione di quelli esistenti, un milione di posti di lavoro nei prossimi cinque anni.