Ieri, 29 aprile, è stata depositata l'interrogazione Pd alla Camera dei Deputati sul caso Fervet. Ne riportiamo il testo integrale.
RUBINATO, BARETTA, VIOLA – Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Sen. Matteoli, al Ministro per lo Sviluppo Economico, On. Scajola e al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi - Per sapere- Premesso che:
- Trenitalia ha commissionato con gara in appalto a un raggruppamento d’imprese italiane e alla Fervet S.p.A. di Castelfranco Veneto la realizzazione di 900 carrozze intercity, commessa funzionale all’avvio del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale del Veneto, che come è noto costituisce un’opera strategica per la mobilità della regione;
- dopo la realizzazione di 450 carrozze, Trenitalia ha deciso di bloccare il finanziamento perché esaurite le risorse, e recedere dal contratto;
- bloccata la commessa, la Fervet S.p.A. si è trovata senza lavoro e senza liquidità, con un magazzino di materiale per la costruzione delle carrozze intercity di oltre 5 milioni di euro, e nell’impossibilità di ottenere ulteriori linee di credito dalle banche, non ha avuto altra scelta che adottare la drastica soluzione della cassa integrazione;
- il primo febbraio u.s., quindi, per 100 operai della Fervet S.p.A. (su 210) è scattata la cassa integrazione ordinaria;
- da lunedì 9 marzo, il numero degli operai in cassa integrazione è salito a 185;
- dal 14 aprile, per crisi d’impresa, quasi tutti i dipendenti sono stati collocati in CIGS, con pagamento diretto dei relativi trattamenti da parte dell’INPS, perché la FERVET SPA, in assenza di liquidità, non è in grado di pagare l’anticipo di cassa ai lavoratori;
- per la Fervet S.p.A. ed i lavoratori sarebbe sufficiente, per il momento, arrivare a realizzare almeno 700 carrozze, in questo modo potrebbe avere lavoro per tutto il 2009, e potrebbe così utilizzare oltre 6 milioni di euro di materiale acquistato per la produzione delle carrozze intercity; se non si potesse conseguire almeno questo obiettivo di produzione, oltre alle inevitabili ricadute aziendali e occupazionali, i materiali acquistati per la produzione delle carrozze rimarrebbero a deposito inutilizzati, con il rischio di diventare obsoleti;
- l'interruzione della commessa comporta sicuramente delle penali; appare pertanto conveniente disporre nuove risorse per gli investimenti nel settore ferroviario e riattivare le commesse sospese da Trenitalia, tra cui la commessa della Fervet S.p.A., salvando i 214 dipendenti e le loro famiglie.
Tutto ciò premesso,
quali urgenti iniziative il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Sen. Matteoli, il Ministro per lo Sviluppo Economico On. Scajola e il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi intendano intraprendere allo scopo di:
- conoscere se sia legittimo il comportamento posto in essere da Trenitalia;
- quali siano le ragioni che hanno indotto Trenitalia a recedere arbitrariamente e improvvisamente dal contratto stipulato con il raggruppamento d’imprese e la Fervet, bloccando il finanziamento e lasciando, quindi, la Fervet S.p.A. senza lavoro e senza liquidità, e gravata da un contenzioso avanzato dal raggruppamento di imprese impegnate nella medesima commessa per un valore di 112 milioni di euro;
- ottenere la riattivazione della commessa Fervet S.p.A. da parte di Trenitalia, per la realizzazione di ulteriori 250 carrozze, sia per evitare il fallimento dell’impresa e la perdita del posto di lavoro dei lavoratori della Fervet, sia al fine di non vanificare la realizzazione di un’opera importante e strategica per il sistema della mobilità della Regione Veneto come il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale del Veneto.
On. Simonetta Rubinato
On. Pier Paolo Baretta
On. Rodolfo Giuliano Viola
RUBINATO, BARETTA, VIOLA – Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Sen. Matteoli, al Ministro per lo Sviluppo Economico, On. Scajola e al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi - Per sapere- Premesso che:
- Trenitalia ha commissionato con gara in appalto a un raggruppamento d’imprese italiane e alla Fervet S.p.A. di Castelfranco Veneto la realizzazione di 900 carrozze intercity, commessa funzionale all’avvio del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale del Veneto, che come è noto costituisce un’opera strategica per la mobilità della regione;
- dopo la realizzazione di 450 carrozze, Trenitalia ha deciso di bloccare il finanziamento perché esaurite le risorse, e recedere dal contratto;
- bloccata la commessa, la Fervet S.p.A. si è trovata senza lavoro e senza liquidità, con un magazzino di materiale per la costruzione delle carrozze intercity di oltre 5 milioni di euro, e nell’impossibilità di ottenere ulteriori linee di credito dalle banche, non ha avuto altra scelta che adottare la drastica soluzione della cassa integrazione;
- il primo febbraio u.s., quindi, per 100 operai della Fervet S.p.A. (su 210) è scattata la cassa integrazione ordinaria;
- da lunedì 9 marzo, il numero degli operai in cassa integrazione è salito a 185;
- dal 14 aprile, per crisi d’impresa, quasi tutti i dipendenti sono stati collocati in CIGS, con pagamento diretto dei relativi trattamenti da parte dell’INPS, perché la FERVET SPA, in assenza di liquidità, non è in grado di pagare l’anticipo di cassa ai lavoratori;
- per la Fervet S.p.A. ed i lavoratori sarebbe sufficiente, per il momento, arrivare a realizzare almeno 700 carrozze, in questo modo potrebbe avere lavoro per tutto il 2009, e potrebbe così utilizzare oltre 6 milioni di euro di materiale acquistato per la produzione delle carrozze intercity; se non si potesse conseguire almeno questo obiettivo di produzione, oltre alle inevitabili ricadute aziendali e occupazionali, i materiali acquistati per la produzione delle carrozze rimarrebbero a deposito inutilizzati, con il rischio di diventare obsoleti;
- l'interruzione della commessa comporta sicuramente delle penali; appare pertanto conveniente disporre nuove risorse per gli investimenti nel settore ferroviario e riattivare le commesse sospese da Trenitalia, tra cui la commessa della Fervet S.p.A., salvando i 214 dipendenti e le loro famiglie.
Tutto ciò premesso,
quali urgenti iniziative il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Sen. Matteoli, il Ministro per lo Sviluppo Economico On. Scajola e il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi intendano intraprendere allo scopo di:
- conoscere se sia legittimo il comportamento posto in essere da Trenitalia;
- quali siano le ragioni che hanno indotto Trenitalia a recedere arbitrariamente e improvvisamente dal contratto stipulato con il raggruppamento d’imprese e la Fervet, bloccando il finanziamento e lasciando, quindi, la Fervet S.p.A. senza lavoro e senza liquidità, e gravata da un contenzioso avanzato dal raggruppamento di imprese impegnate nella medesima commessa per un valore di 112 milioni di euro;
- ottenere la riattivazione della commessa Fervet S.p.A. da parte di Trenitalia, per la realizzazione di ulteriori 250 carrozze, sia per evitare il fallimento dell’impresa e la perdita del posto di lavoro dei lavoratori della Fervet, sia al fine di non vanificare la realizzazione di un’opera importante e strategica per il sistema della mobilità della Regione Veneto come il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale del Veneto.
On. Simonetta Rubinato
On. Pier Paolo Baretta
On. Rodolfo Giuliano Viola
7 commenti:
Sono allibita e dispiaciuta per questa vicenda. Appartengo ad una media azienda di servizi all'ingegneria e sono colpita perché siamo alla fine di una lunga catena che colpisce la Fervet e il suo indotto. Ci sono aziende come Trenitalia e FIAT che stanno facendo quello che vogliono con i loro fornitori, tagliando le gambe a tutti quelli che sono sempre scattati al lavoro ad ogni loro minima esigenza. Sono società malate che seminano veleno.
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